1. Recensioni Film / Pubblica qui la tua Recensione!

    AvatarBy mr.wolf il 11 Sep. 2012
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    Siete degli aspiranti recensionisti? Volete pubblicizzare il vostro talento o avete voglia semplicemente di recensire qualche film o il vostro film preferito?? Volete aprire una vostra rubrica per parlare di qualche argomento sul cinema? Potete farlo tranquillamente in questa sezione!!




    Enjoy Yourself !



    Edited by mr.wolf - 7/2/2013, 20:33
    Last Post by mr.wolf il 11 Sep. 2012
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  2. Recensione Iboy (2017)

    AvatarBy gentilmente1978 il 7 Nov. 2019
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    Last Post by gentilmente1978 il 7 Nov. 2019
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  3. Ant-man - Recensione
    Recensione

    By tayger il 24 Aug. 2015
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    Progetto nato sotto i peggiori auspici ne esce trionfante. Non rivoluziona un genere che ormai vive di routine rodate e conosciute a menadito ma riporta in auge i fasti dei primi audaci episodi, con il tipico carico di freschezza e novità per un brand poco conosciuto ma che sa farsi spazio a spallate all'interno del comic universe.

    Una scommessa che poteva sembrare un cavallo perdente sin dall'inizio e che invece vale il prezzo del biglietto, anche solo per potersi godere il fresco del cinema e un paio di orette di sano divertimento.

    Un eroe che sa ritagliarsi il suo spazio, anche nei cuori degli appassionati, outsider, sfortunato, per il quale è impossibile nutrire una qualsiasi forma di antipatia, diretto in maniera esemplare ed accademica, tanto da rendere questo misconosciuto attore un volto immediatamente riconoscibile e poco irritante.
    Una spalla di assoluta eccellenza come Michael Douglas che sa elevare la qualità del film e portarla a livelli veramente alti, senza comunque mettere in ombra gli sforzi del protagonista che, in tutti i suoi limiti, sa comunque dare il suo contributo alla causa.

    Un mix di commedia e dramma come non lo si vedeva forse dai tempi del primo Iron man, da cui prende le distanze sia visivamente che narrativamente, con imbeccate chirurgiche e precise che cercano di inserire Antman nell'universo Marvel senza aver a disposizione uno stuolo di fan come per gli altri super eroi Marvel.

    Un ottimo film estivo. Ne vale la pena
    Last Post by tayger il 25 Aug. 2015
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  4. Avengers: Age of Ultron - Recensione

    By tayger il 24 April 2015
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    The age of problem. In realtà detta così è molto più drammatico di quanto sembri, ma lungo tutta la visione della pellicola ho avuto la costante sensazione che questo film sia minato alla base da due problemi strutturali.
    Il primo, inevitabilmente, è relativo alle aspettative, dopo un buonissimo primo capitolo che ha sancito l'importanza dell'universo Marvel nel cinema odierno, come pionere di un nuovo trend, il crossover, che pesca a piene mani dal mondo comics, in una sorta di palliativo alla famigerata crisi di originalità ad Hollywood.
    Aspettative che vengono in parte disattese, non in maniera palese e catastrofica, ma come una costante che accompagna imperterrita la regia di Whedon.
    Che ci porta al problema più grosso del film, ossia la sua natura stessa di crocevia di un universo Marvel in cui rappresenta solo un punto di passaggio, un incontro tra ciò che è stato e ciò che sarà, una tessera in un puzzle che lo rende funzionale a qualcosa, con tutti gli svantaggi del caso.
    Primo fra tutti il fatto che esso stesso è un puzzle in cui i pezzi non sempre riescono ad incastrarsi armoniosamente, piazzate allo scopo di poter approfondire i background dei personaggi meno noti e dare nuovi risvolti a quelli più conosciuti, con un artificio che tutto sommato funziona e non sembra affatto forzato. Il punto è che i nuovi personaggi introdotti, in questo contesto, hanno il peso specifico di una formica, elementi incastonati a forza ma che non riescono a trovare una loro identità precisa e riconoscibile, un ruolo che sappia dar loro un senso compiuto alla loro stessa presenza.
    E così come loro, anche il nemico di turno appare una occasione sprecata, un involucro vuoto che illudeva di poter contenere chissà quali perle di sadismo e cattiveria, un villain piuttosto impalpabile la cui essenza viene costantemente minata da una sceneggiatura che ne vuole sfumare i contorni e renderlo una brutta copia di Iron man.
    Il film di per sé non è brutto, ma prima di andare a vederlo, consiglierei di mettersi in cuore in pace e godersi lo spettacolo offerto, chiudendo un occhio sulla sostanza, un po' rimaneggiata e interpretata con poca convinzione anche dagli stessi attori, Hemsworth a parte, che nei suoi giorni peggiori sa dare paglia a moltissimi suoi colleghi.
    Probabilmente anche agli stessi con i quali ha condiviso il palcoscenico in questa nuova avventura.
    Non è una bocciatura, affatto. La consapevolezza che non sia un film nato con un'anima propria ma un ingranaggio di un meccanismo più grande lo rende soltanto un prodotto meno accattivante.

    By Tayger
    Last Post by tayger il 24 April 2015
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  5. Humandroid - Recensione

    By tayger il 19 April 2015
    +1   +1   -1    2 Comments   89 Views
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    Neill Blomkamp è tornato, con un film che però passerà probabilmente in sordina, quando meriterebbe altre fortune, soprattutto dopo il mezzo passo falso di Elysium, nonostante la critica di mezzo mondo non lo reputi ancora tornato a buoni livelli.
    Io invece vado controcorrente, apprezzandolo parecchio sapendo sfornare un film che riesce nel suo intento principale, dare emozioni, aldilà di tutto il resto, seppure con un po' di paraculaggine, facendo leva sulla facile empatia che viene a crearsi con questo moderno pinocchio, anche se il paragone risulta essere un po' azzardato e soprattutto fuoriluogo.
    Non tanto per la mancanza di morale alla fine, ma perché il regista, come in tutti i suoi film, focalizza i suoi sforzi -oltre che geograficamente- sulle emozioni del "diverso", sulle pecore nere della società, delle difficoltà che incontra e che deve superare, con tutti i suoi sbagli e con tutti i suoi diversi tentativi.
    Gioca facile in questo caso, utilizzando una marionetta infantile dalle fattezze robotiche, ma che riesce a colpire nel segno facendo salire la bile a comando ed invitando virtualmente lo spettatore ad accompagnare il protagonista nella sua crescita -caotica- interiore, a stare dalla sua parte a prescindere dalle circostanze, a viverne gioie e dolori come se fossero nostre.
    Gioca facile, e non potrebbe essere altrimenti, con una sceneggiatura adattata allo scopo, senza che risulti necessariamente un difetto, perché come già detto, si focalizza sui sentimenti e sull'empatia, che a volte diventa un legame talmente tanto forte da far soprassedere sui vari difetti strutturali insiti nella pellicola, a partire da un cast di caratteristi un po' sotto tono, ma che fortunatamente sa riscattarsi con il proseguo della storia, in una sorta di crescita parallela a quella di Chappie, che resta sempre e comunque il fulcro del progetto.
    Parte consistente del successo -perché per me il film è un successo- è nell'estro creativo del compositore Hans Zimmer, che riesce a dare il giusto tono alle scene più importanti della pellicola, con un apporto talmente fondamentale che ritengo essere quasi decisivo.

    By Tayger
    Last Post by tayger il 19 April 2015
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  6. Ucci ucci cosa nascondono questi attorucci - Un passato da nascondere

    By tayger il 17 April 2015
    +1   -1    25 Comments   245 Views
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    In realtà titolo e foto sono piuttosto fuorvianti, ma forse neanche così tanto. Navigando sul web mi sono imbattuto in un video musicale dove c'era uno statuario Jason Statham che ballava con slippino leopardato e cosparso di olio di ricino, sulle note di una imbarazzantissima musica.
    Non so se fosse l'inizio della sua carriera, se fosse una marchetta o una scommessa persa con gli amici, fatto sta che mi sono sentito in imbarazzo a vedere una cosa del genere, pure per lui.

    Da qui il quesito che vorrei condividere (e sviluppare) con voi: ma quali sono le cose imbarazzanti che non conosciamo dei nostri attori?

    Last Post by tayger il 16 May 2015
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  7. Il confessionale - Fast and furious

    By tayger il 14 April 2015
    +1   -1    3 Comments   69 Views
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    Ve lo devo dire: a me la saga di Fast and furious piace. E a partire dal terzo episodio, quello che universalmente è ritenuto il meno riuscito della serie.
    Sarà perché per vaghe somiglianze mi pare di essere a casa, sarà perché mi pare manchi quel senso di Hollywood a tutti i costi dei primi due, ma il terzo mi piace molto. E l'ho rivisto -apposta- diverse volte. E ho pure il bluray. In realtà di tutti e sei i primi capitoli, giusto perché me li hanno regalati con la televisione.
    Però li tengo in bella vista, non li metto in un cassetto assieme al VHS di Kiss me licia di Cristina D'avena, giusto per dire.
    E ritengo anche che dall'introduzione di The Rock, la serie sia pure migliorata, ma che in generale sia come il vino: più si va avanti più migliora. O meglio, non peggiora, ed è ancora un gran bel complimento per film del genere, se ci pensate perché, in tutta onestà, a me dava l'impressione che i produttori non si aspettassero tutto questo successo dopo il primo, e che i due successivi siano stati fatti vedere quanto fossero polli gli aficionados.
    Eppure... eppure l'introduzione di una componente "poliziesca" più marcata ha fatto bene al brand, anche se lo ha snaturato un po'.
    Ma diciamocelo, quanto cavolo sarebbe durata una serie su dadi e bulloni?
    A dirla tutta io confondo un po' i vari episodi, senza estrapolarne una scena che mi ricordi indelebilmente un capitolo, perché l'esagerazione è di casa e cerca di fare le scarpe al film precedente, ma il bello è anche questo, se si ha una certa predisposizione mentale (o se non si hanno nozioni basilari di fisica, tipo la gravità).
    E' un collage di baracconate quello che ho in testa, ma nonostante il caos sono un fiero sostenitore della serie. Soprattutto perché da un certo capitolo a questa parte le macchine hanno un peso specifico diverso, e per me che non ne capisco una mazza i primi due vengono a noia facilmente eheh.

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    Last Post by tayger il 15 April 2015
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  8. Il confessionale - Transformers

    By tayger il 23 Mar. 2015
    +1   -1    9 Comments   89 Views
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    Io adoro i film dei transformers. Lo dico con la consapevolezza che la mia credibilità scemerà in men che non si dica. Ma è così, se capita li rivedo spesso e volentieri, avendo preso il cofanetto in blu ray.
    E' una confessione mica da poco, in un mondo dove sparare su Michael Bay è la cosa più semplice da fare. Chi lo fa comunque non è che abbia tutti i torti: il suo cinema filo americano, dove ad ogni angolo di strada sventola dritta e fiera sempre una bandiera a stelle e strisce, dove il tramonto arancione fuoco c'è pure la mattina e dove le fate morgane impervesano qualsiasi strada, pure quella di campagna.
    Può venire a noia, lo ammetto. Ma io amo questo tipo di cinema, il taglio action che riesce a dare, la pomposità con cui ogni immagine chiave viene farcita, gli inutili inframezzi semicomici durante gli inseguimenti e quei fastidiosi primi piani talmente pixellossi che sembra di vedere tutti i pori aperti degli attori.
    Eppure con questa tetralogia uno dei miei sogni d'infanzia è divenuta realtà: vedere i Transformers al cinema, in un progetto che riesce a dar loro un contesto ed una dignità che viene scalfitta solo dal secondo, tragicomico, capitolo.
    Adoro le scene di devastazione, adoro vedere l'umanità in bilico e vedere questi robottoni darsele di santa ragione mi entusiasma sempre.

    Bene, ora potete bannarmi.

    *so che esiste il topic di The white sui guilty pleasure, ma questa confessione meritava uno spazio a parte :D
    Last Post by tayger il 29 Mar. 2015
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  9. Insurgent - La recensione

    AvatarBy cinepatrick il 20 Mar. 2015
    +1   -1    4 Comments   161 Views
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    La mia probabilmente sarà una recensione un po' diversa, probabilmente fuori dal coro rispetto a quelle che ho avuto modo di leggere su questo film. Vorrei partire da una piccola riflessione. Non so quanto sia giusto giudicare un film come questo soltanto da un punto di vista tecnico o recitativo, vorrei giudicarlo principalmente per quello che lascia allo spettatore e per la sottile sottotrama che avvolge la pellicola fino al finale, che considero epico. La saga di Divergent, come quella di Hunger Games, ha come suo punto di riferimento le donne, questa saga nello specifico vuole insegnare alle donne che non sono costrette all'interno di uno schema, ma che possono romperlo questo schema e diventare quello che vogliono. Quindi direi che lo scopo in se è molto nobile.

    C'è da dire che purtroppo le somiglianze con <i>Hunger Games
    non finiscono qui. Nella saga di Divergent troviamo ogni persona destinata ad una fazione, e poi veniamo a conoscenza dei ribelli, appartenenti ad una categoria che si credeva estinta. Un po' come succede in Hunger Games, con il tredicesimo distretto di Panem. Entrambe le serie prese in esame hanno un capitolo conclusivo diviso in due parti, altra somiglianza.

    Ma direi ora di passare ad analizzare Insurgent e vedere quali sono le sorprese che ci può riservare. Questo film, rispetto al precedente Divergent, cambia regista, gli sceneggiatori e molti componenti dello staff tecnico. La protagonista Triss (Shailene Woodley), si trova ad affrontare le conseguenze delle sue azioni e questo provoca in lei molto dolore. Insieme a Quattro (Theo James), Triss è in fuga da Jeanine (Kate Winslet), la leader degli Eruditi, che rappresenta la fazione più assetata di potere.

    I due ragazzi dovranno quindi affrontare prove molto difficili alla ricerca della verità sul passato. Da un punto di vista strettamente cinematografico la pellicola si presenta un po' piatta riguardo alle interpretazioni, a parte Kate Winslet che con il suo solo sguardo è capace di dare lustro ad un intero film. Shailene Woodley, la protagonista, non è certamente un attrice da Premio Oscar, ma in alcuni frangenti (come nel finale), la si può apprezzare. Gli effetti speciali non colpiscono più di tanto, quantomeno non rappresentano una novità e a mio parere non al livello di Divergent, migliore sotto diversi punti di vista relativamente al lato tecnico.

    La saga di Divergent ci presenta un mondo completamente chiuso, dove i confini sono netti e non si possono superare (in questo ricorda molto anche The Giver - Il mondo di Jonas, decisamente). Chi detiene il potere non lo vuole lasciare per nessun motivo e q...

    Read the whole post...

    Last Post by Prince of Sayan il 23 Mar. 2015
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  10. La famiglia Belier - Recensione

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    Recensione
    By tayger il 14 Mar. 2015
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    Un film che in realtà è molto più difficile da digerire di quanto si possa pensare. Non perché sia particolarmente complesso o profondo, ma per il semplice fatto che è diverso da quanto si possa presumere dal trailer.
    E' una pellicola sincera, fatta con il cuore, con slancio ma ragionato, cercando di entrare in punta di piedi in un argomento che rischiava di diventare un incipt per una commedia senza arte né parte o un mattone introspettivo sulle ingiustizie sociali.
    Riesce invece a camminare in bilico tra le cose, strizzando l'occhio di quando in quando da una parte e dall'altra, sospesa nella sua leggera vena naif che le permette di giocare e scherzare senza essere irrispettoso, ma con una ironia contagiosa che sa strappare risate oneste e sincere, senza dimenticarsi il messaggio di fondo che vuole portare avanti.
    Dimostrare, in un'unica, potente scena, quale sia il mondo dei sordomuti, come vivano (o non vivano) la quotidianità di chi vive normalmente, ricordandoci poi durante la visione quali problemi possano incorrere, che possiamo anche immaginare ma che non possiamo, ovviamente, completamente comprendere.
    Si ride e si pensa, una formula magica che non stona e non appesantisce il cuore, che sa far incontrare due mondi senza denigrarne uno o elogiare l'altro, senza fenomeni da baraccone che si scoprono improvvisamente geni dei numeri o della musica, ma che descrivono, nel linguaggio cinematografico ovviamente, il mondo vissuto con delle disabilità.
    Il regista è bravo a non scadere nella retorica, a cercare le facili soluzioni strappalacrime che fanno presa sul pubblico ma che forse in fondo dicono poi del film, dirigendolo invece in maniera asciutta e senza fronzoli, senza appesantirne la visione e lasciando che siano i personaggi, la storia, a parlare.
    Non è un film esente da difetti, che di tanto in tanto bussano all'attenzione dello spettatore per ricordargli perché non sia un film così facile da digerire. Ma è comunque un progetto che nasce da un intento nobile, a cui seguono fatti concreti dai risultati più che lodevoli, supportati da performance che in un contesto del genere non sono affatto deprecabili, anzi.
    Nella sua vaga natura indie, il film sa estraniarsi dalla logica del blockbuster per concentrare i suoi sforzi solo sulla sostanza -pur con qualche innesto narrativo un po' troppo forzato-, meritandosi di fatto la nomea di "film che vi farà bene".

    Tayger
    Last Post by tayger il 14 Mar. 2015
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