1. I cult del cinema secondo il forum!

    By tayger il 1 June 2014
    +1   -1    9 Comments   104 Views
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    Episode-2-Cult-Talk



    Vorrei creare una rubrica pulita, essenziale, semplice da leggere e facile da capire, per cui impongo regole semplici e restrittive in merito. In merito a cosa?

    Al fatto che vorrei che ognuno di noi elencasse ordinatamente quelli che secondo lui sono i cult imprescindibili, motivando tale scelta.
    Un film per post, con un format del tipo

    CITAZIONE
    2. Sleepers
    Cult perché tratta il tema dell'abuso minorile in maniera viva, appassionata, empatica, capace di blah blah blah.

    Post successivo
    CITAZIONE
    3. Hard candy
    Cult perché con un budget estremamente ridotto ed un cast ridotto praticamente all'essenziale, creano un thriller capace di blah blah blah

    Nessun commento degli utenti ai film indicati, perché per quelli esistono le schede apposite. Un elenco di cult, numerati, uno per post.

    Un elenco fruibile immediatamente per tutti, modellato in base a ciò che noi personalmente riteniamo cult, senza possibilità di appello SU QUESTO THREAD. Spero di esser riuscito a farmi capire :)


    Ovviamente è possibile postare più film cult, ma non sullo stesso post

    Regole in sintesi
    1. Un post, un film
    2. Ogni post, un film
    3. Nessun commento, solo post di film.

    1. Sleuth (2007)
    Budget ridotto ai minimi termini. Location ridotto ai minimi termini. Due soli (grandissimi) attori a reggere sulle proprie spalle il fardello di una sceneggiatura dallo stampo squisitamente teatrale, che fa della parola, ancor prima della fotografia (splendida), il protagonista assoluto.
    Un thriller che che vive di violenza fisica e verbale, di truffe e ricatti, di inganni e guerre psicologiche. Film splendido.
    Last Post by tayger il 4 July 2014
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  2. Anchorman 2: The Legend Continues (o Fotti la Notizia)

    By Weleaf il 23 May 2014
    +1   -1    2 Comments   126 Views
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    Come direbbe Jesus, alzo le mani. Se ve lo state chiedendo, no, non è colpa mia se hanno tradotto male il titolo, io giuro non centro niente.
    E' la mia prima recensione se non sbaglio, sento di star commettendo un terribile errore. Ero partita da qui, ma poi mi sono resa conto che mi ero troppo dilungata quindi mi sono spostata qui.

    anchorman2

    Il film è il seguito di Anchorman 1 - La leggenda di Ron Burgundy, lo stile è lo stesso, la comicità è la stessa, ed è quella tipica che ci si può aspettare da Will Ferrell; voglio dire, da quello che ha fatto film come Ricky Bobby: la storia di un uomo che sapeva contare fino a uno, Zoolander e Fratellastri a 40 anni.

    Alcune battute non sono riuscite al meglio nella traduzione, ma tutto sommato è parecchio divertente ed è un degno successore del primo capitolo. L'avrebbero potuto rendere più completo, con meno lacune, più lineare, forse il montaggio poteva essere migliorato, ma mi accontento. In alcuni casi la miglior cosa che un film demenziale può offrire non è niente di bello.
    Mi è piaciuto come tanti dettagli separati sono confluiti nella realizzazione di una gag non senso. Ron Burgundy ha un camper e praticamente tutta la ciurma è lì dentro, ma ecco il fatto è che ci ha messo una friggitrice in quel camper e si è messo a friggere patatine, e poi nel camper ci sono delle palle da bowling e beh, beh lui è stupido, e poi ci sono dei terrai con degli scorpioni dentro e diciamo che una cosa tira l'altra e

    escalatedq

    Non avrebbe senso se mi mettessi a spiegare le parti divertenti ma il succo è che chiedersi il perché delle cose in questo film è inutile.
    Vecchio spezzone del film passato.

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    A un certo punto (piccolo spoiler) Ron diventa cieco ed è del tutto incapace di usare i suoi altri sensi, quindi si ritrova ad asciugare una pozza bagnata con un'arancia, e a servire oggetti inorganici come spuntino ai suoi amici. L'unico a servirsi è Brick Tamland, personaggio stramboide che viene approfondito in questo secondo capitolo.

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    ...

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    Last Post by Weleaf il 28 May 2014
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  3. X-Men: Giorni di un futuro passato - Recensione
    Cine Review

    By tayger il 22 May 2014
    +1   +1   -1    4 Comments   93 Views
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    Bryan Singer torna all'ovile, e mai caval di ritorno fu mai più gradito. Il nuovo capitolo dei supereroi è tutto quello che non è mai riuscito ad essere in tutta la trilogia originale. Un film sugli X-Men.
    Perché diciamocelo, finora (escludendo X-Men: First class), si è sempre trattato di Wolverine e i suoi compagni di merenda, i cui ruoli erano sempre e solo di supporto all'eroe interpretato da Hugh Jackman. Ma ora, nel nuovo corso, il film è veramente corale, prende direzioni diverse ogni volta che prende piede uno dei personaggi cardine della sceneggiatura, sa svincolarsi dal monopolio del nostro ghiottone ed invita lo spettatore ad assumere di volta in volta punti di vista differenti.

    L'intreccio dei piani narrativi tra futuro e passato è realizzato in maniera eccellente, senza contorsionismi cervellotici e paradossi temporali incomprensibili.

    Bryan Singer sa come immedesimarsi nello spettatore, sa come lasciarlo sorpreso e stupefatto, e sa inoltre dosare la quantità di dramma e fumetto. Con un netto calo di quest'ultimo aspetto, che però non collide affatto con la qualità della pellicola, anzi.
    Da Captain America: The winter soldier in poi, l'asticella dei film tratti dai fumetti Marvel si è alzata, prediligendo un aspetto più maturo e meno giocattoloso, in un percorso di crescita che potrà essere apprezzato sia da chi ha sempre seguito con passione i cinecomic, sia da chi vi si avvicina per la prima volta, a riprova della qualità offerta da questa visione.
    L'enorme cast di cui ha potuto usufruire è stato sfruttato dovere, seppur con le dovute limitazioni: chi più chi meno ha avuto modo di guadagnarsi il suo quarto d'ora di celebrità, complice una scelta oculata di supereroi con poteri tanto spettacolari quanto sufficienti per guadagnarsi il posto all'interno del film. E anche chi sparisce dalla scene, lo fa sempre in maniera epica, tanto da rimanere comunque impresso nella mente, rimarcando quanto sia stato fatto per rendere ciascun intervento minore il meno possibile artificioso e forzato.

    Spettacolo, emozioni ed azioni. 9.

    Thai Kien Trieu
    Last Post by Weleaf il 22 May 2014
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  4. Godzilla - Recensione

    By tayger il 16 May 2014
    +1   -1    7 Comments   75 Views
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    Pacific Rim, inaspettamente, si è rivelato essere un ottimo film, un bellissimo giocattolone che è riuscito ad esaltare tutti i fan nostalgici anni '80 dei mega robot e dei mostri giganti. La via aperta e tracciata da quello che, personalmente, ritengo essere uno dei migliori film degli ultimi anni, forse ha riportato in vita anche il brand Godzilla, che dopo una non memorabile performance con Emmerich, ci riprova nel 2014.

    Com'è andata? Non benissimo. Il lucertolone, protagonista della pellicola, non viene adeguatamente supportato dal cast "umano", diretto in maniera dozzinale dal regista, che non calca la mano nei momenti decisivi e lascia che il ritmo scorra lento e senza sorprese fino alla comparsa del sopracitato Godzilla. Sino ad allora, il film non restituisce molto di quello che promette, con personaggi piatti e vuoti, con performance che a dire accademiche sarebbe anche un complimento. Tuttavia è facile intuire che il potenziale vi sia, ma che non è stato usato nella maniera adeguata: gli attori hanno numeri (dimostrati ed in prospettiva, a seconda di chi vogliamo analizzare), ma vengono tutti azzerati da una regia priva di nervo, che cerca soltanto di arrivare al climax con Godzilla, dimenticandosi di tutto il resto.

    Per tutta la durata del film ho onestamente desiderato che la regia fosse stata affidata piuttosto a Michael Bay, anche con tutto il suo carico di buonismo, ma che con gli action movie ci sa fare, e molto bene.

    Quello in cui difetta maggiormente è la dose degli elementi messi in gioco: un eccesso di toni drammatici non ha permesso di tirar fuori una pellicola divertente, capace di intrattenere e calamitar a sé lo stupore dello spettatore, come invece avveniva per ogni scena di Pacific Rim.

    Anche la scena che si prospettava di essere tra le più imponenti ed importanti (il lancio Halo), reso magnificamente nel trailer, viene di fatto accostata a qualsiasi altra scena del film, esaltata alla stessa importanza di quando, ad esempio, il protagonista apre la portiera dell'auto o si versa il caffè nella tazza.

    Il problema principale tuttavia è l'aspettativa che uno spettatore appassionato nutre nei confronti della pellicola: dinanzi a tante promesse, ben poco è stato mantenuto.

    Voto? 6,5
    Last Post by El tobillo il 19 May 2014
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  5. Captain America: The winter soldier - Recensione

    By tayger il 28 Mar. 2014
    +1   +1   -1    4 Comments   64 Views
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    Un film per certi versi sorprendenti, perché infrange la regola del capitolo due, e restituisce dignità ad un supereroe che faticava ad entrare nel cuore degli appassionati cinefili.
    Pregevole lavoro di sceneggiatura, che lima i difetti del primo e riesce ad inserire il buon Steve Rogers nel giusto contesto, nel quale possa brillare il suo personaggio, cosa che nelle precedenti apparizioni non riusciva a fare. Questo perché ora è tutto alla giusta portata di un supereroe meno fantasmagorico degli altri targati Marvel, più umano e un po' meno super. A cui sono stati affiancati per l'appunto un villain letale ma non troppo frutto di fantasia, e dei compagni dalle capacità un po' meno straordinarie rispetto alla combriccola che si ritrovava a fianco ne The Avengers.

    Il tutto ora funziona alla perfezione, un ingranaggio che riesce a centellinare scene d'azione più sostanziose, forse meno appariscenti ma sicuramente più adeguate al contesto, che mettono da parte voli pindarici dal punto di vista stilistico e fantasioso, per concentrarci di più su quello che un soldato sa fare: combattere, soffrire, resistere e sopravvivere. A sé stessi, al passato che non si cancella, e ad un presente che non promette più un futuro in cui si era creduto.

    Un'evoluzione degna di nota, che ci aiuta a definire i lati più introspettivi di Rogers e il suo alter ego mascherato non più attraverso immagini, flashback e quant'altro, bensì attraverso dialoghi, non troppo banali e non troppi noiosi, ma che riescono a definire e tratteggiare con certezza Cap nel nuovo secolo, a render il suo lato umano più umano, in maniera estremamente elegante.

    E, rullo di tamburi, una performance di Chris Evans più che dignitosa, nei momenti più intimi. Un ruolo che sa esprimersi anche con intensità e profondità, assolutamente in linea con il personaggio ed adeguati ad un contesto nel quale le battute sono centellinate con parsimonia, consapevolezza che l'ironia è più un retaggio da Tony Stark più che da Steve Rogers, e che quindi risulta essere più serio in un contesto più adeguato alle sue caratteristiche.

    Il ricorso più oculato agli effetti speciali, a slow motion e quant'altro è una conseguenza logica di tale inquadramento, che rende il tutto un po' meno super e molto più human-hero.

    La questione è: quando si tornerà a parlare di The avengers 2, ci sarà un'involuzione? Perché, a parer mio, è tutta questione di giusto contesto.
    Last Post by tayger il 2 April 2014
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  6. 300 - L'alba di un impero - Recensione

    By tayger il 10 Mar. 2014
    +1   -1    0 Comments   39 Views
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    300book



    Sostanzialmente un more of the same, che segue pedissequamente la formula vincente del precedente capitolo e semplicemente cambia punto di vista, angolatura, per rendere il tutto un prodotto interessante se non altro per approfondire alcuni personaggi o lacune del primo.
    Probabilmente è riduttivo, ma non è un indicatore di scarsa qualità, o di un'opera incompleta: semplicemente, un more of the same. Che in realtà parte già paradossalmente con un elemento in meno, ossia la mano maniacale di Zack Snyder in post produzione. Sebbene cerchi di ricalcare a livello tecnico le gesta di Leonida, qualcosa manca e viene compensato con l'introduzione del 3D, che viene tributato con un paio di scene di sicuro impatto ma che nel complesso rende il tutto un po' meno patinato e più artefatto.
    Non un difetto in sé e per sé, giusta una considerazione tecnica che lascia il tempo che trova, ma che inevitabilmente trova banco e spazio per discussioni, essendo un prodotto che non cerca di superare il primo, ma di affiancarlo, con tutti i mezzi a disposizione.

    La cosa più interessante è ovviamente il nuovo punto di vista, questa volta ateniese, del conflitto con il dio re Serse, a partire dagli antefatti sino a giungere all'epilogo, una sorta di mix tra prequel e prequel, che non confonde lo spettatore se ha ben presente il massacro dei 300 e ben si inserisce nella cronologia degli eventi.

    Il tutto si guadagna la legittimità di opera in essere grazie all'introduzione di nuovi personaggi, che divengono nuovi protagonisti, accantonando quelli vecchi e riducendoli a cameo funzionali allo sviluppo della trama e degli intrecci. Seppur sia difficile eguagliare la performance epica di Butler nei panni di Leonida, la sceneggiatura riesce comunque a restituirci un protagonista discretamente convincente, che mette da parte (si fa per dire) i muscoli per mettere in primo piano l'intelligenza tattica dell'altra grande città stato della Grecia, a sottolineare la dicotomia sia tra i due film, che tra i protagonisti.

    Lasciando comune ben evidente il fil rouge (e di rouge ce n'è molto) tra le pellicole, ossia la violenza impressa sulla pellicola, patinata, ritoccata ma mai fine a sé stessa, ma protagonista di un film che senza di essa non avrebbe senso di esistere, che da un significato a tutta la visione e ne permea ogni singolo fotogramma.

    Quello che forse manca, nonostante i numerosi elementi in comune, è la presenza di grandi scene madri, che sappiano imprimersi a fuoco nello spettatore, che lo rendano consapevole dell'identità di questo capitolo, piuttosto che confonderlo con il precedente. L'epicità, l'opulenza della fotografia e i grandi combattimenti sicuramente non mancano, tuttavia un "QUESTA è SPARTA" sicuramente non esiste.

    In ogni caso, se come me vi ...

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    Last Post by tayger il 10 Mar. 2014
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  7. Il crepuscolo degli dei

    By tayger il 22 Feb. 2014
    +1   -1    6 Comments   53 Views
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    La fama è un piacere effimero e in nessun altro posto è più evidente che nel mutevole mondo di Hollywood. È una vera rarità trovarsi dinanzi celebrità che siano riuscite a restare sulla cresta dell’onda per un considerevole periodo di tempo, prima di tornare nell’anonimato, vuoi perché il ruolo che interpretavi non è più in auge, vuoi perché i paparazzi smettono di ronzarti attorno, e magari anche perché proprio le stesse star smettono di stressarsi per promuoversi all’interno di questa industria. È comprensibile.
    Tuttavia sparire dalle scene può avere esiti disastrosi sulle proprie carriere, perché essere rimpiazzati è estremamente semplice e i fan hanno a volte memoria molto corta.
    Le star di questa lista sono, in maniera diversa, nella stessa pericolosa situazione, sulla via dell’anonimato, pronti però a lottare per restare sotto le luci della ribalta. Non sempre con risultati incoraggianti per le loro carriere.

    Libera traduzione da: Yourdailyscoop
    Last Post by tayger il 20 April 2014
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  8. Personalità dello spettacolo interpretate secondo la teoria MBTI

    By Weleaf il 16 Feb. 2014
    +1   -1    1 Comments   59 Views
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    Non so quanti post pubblicherò in questa rubrica, ma ultimamente ho finito di vedere l'intera filmografia di Tarantino e... no, non è vero, mi mancano Jackie Brown e Kill Bill 2... Il succo è che ho visto tanti film quindi automaticamente ho esaminato la sua personalità, che si manifesta evidente nelle sue pellicole. Ho usato la teoria MBTI (per chi voglia: test ritenuto molto preciso ma in inglese) perché la generalità di questa teoria che si divide in soli 16 contenitori e 8 funzioni mi permette di rimanere sul vago e di non conoscere personalmente le persone che vado ad esaminare.
    Parto con l'anamnesi. Non sono una sua particolare fan, non ho visto lunghe interviste ma solo spezzoni random, insomma non lo conosco bene e alla fine mi farebbe piacere se qualche fan mi facesse presente se nota delle imprecisioni nel mio ragionamento!

    Prima di partire spiego in breve le funzioni:
    Se: sensazione estroversa. Interpretare il mondo attraverso la percezione, avere un'elaborazione delle cose che si basa sul concreto.
    Si: sensazione introversa. Interpretare il mondo attraverso una percezione molto soggettiva, mettere largamente del proprio nell'interpretazione degli stimoli esterni.
    Ne: intuizione estroversa. Vedere il mondo in base ai collegamenti esistenti tra i concetti che stanno dietro gli oggetti sensibili.
    Ni: intuizione introversa. Vedere il mondo per come potrebbe essere e come potrebbe apparire cambiando il punto di vista.
    Te: pensiero estroverso. Cercare di capire e organizzare il mondo esterno, sensibile, in modo logico e strutturato.
    Ti: pensiero introverso. Cercare di capire i principi logici che stanno dietro ogni cosa e agire di conseguenza.
    Fe: sentimento estroverso. Cercare di mantenere l'armonia sociale, sentire come prioritari i sentimenti delle persone.
    Fi: sentimento introverso. Cercare di non andare mai contro i propri valori, sentire come fondamentali la morale e i principi.

    Descrizioni di merda, si capiscono meglio le funzioni leggendo direttamente il testo che andrò a scrivere.
    Mi scuso in anticipo se sarà poco comprensibile ma in principio avevo scritto il post per un forum sull'MBTI! :confused:

    1° della rubrica: Quentin Tarantino

    quentintar



    Per lui il tipo più gettonato nel web sembra essere ENTP (lo stesso di Doc in Ritorno al Futuro; dominante Ne, secondaria Ti, Terziaria Fe e repressa Si) seguito da ESFP (il tipo del capitano Kirk; dominante Se, secondaria Fi, Terziaria Te e repressa Ni) seguito da ENTJ (come Magneto; dominante Te, secondaria Ni, Terziaria Se e repressa Fi). ...

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    Last Post by tayger il 22 Feb. 2014
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  9. Quadrophenia
    di Franc Roddam

    AvatarBy Isola di Pietra il 8 Feb. 2014
    +1   -1    0 Comments   11 Views
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    quadrophenia-memo

    Sarebbe sbagliato dare il merito di questo piccolo capolavoro sulla cultura " Mods " degli anni '70 e '80, nato in Inghilterra, solo a Franc Roddam, che compare nel ruolo di regista del film. Ideato da Dave Humpries, Franc Roddam e Martin Stellman, il genere di film si colloca tra il drammatico e il musicale, con qualche residuo storico a fare da sfondo alla storia. Il titolo si ispira ad un album dei " Who ", famoso gruppo Mod di quegli anni

    La trama è semplice e lineare. Jimmy, un ragazzo appartenente alla banda giovanile dei Mods, che spesso andavano scontrandosi con l'altro importante movimento di Brighton, i Rockers. Kimmy, sfrattato di casa e perso il lavoro per i suoi atti di delinquenza, cerca rifugio nelle droghe, subendo però una profonda delusione dagli ideali a cui la sua banda si ispira. La sua vita prende così una piega drammatica che lo porterà al suicidio

    Dietro la storia, già bella di per se, si nasconde in realtà tutta la spiegazione della splendida, brillante cultura Mod, che porterà tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80, al movimento Casuals, cui mi ispiro attualmente

    Il film è ben girato e mostra uno spaccato della società inglese industriale del tempo, dove il lavoro conta più del divertimento e dove le ripercussioni sono spesso drammatiche, come nel caso di Jimmy

    Last Post by Isola di Pietra il 8 Feb. 2014
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  10. I protagonisti dei film, prima ed adesso. Com'erano e come sono ora

    By tayger il 29 Jan. 2014
    +1   +1   -1    21 Comments   1,623 Views
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    Il titolo ovviamente dice tutto, e nasce dalla curiosità di sapere che fine abbiano fatto i protagonisti dei film a cui siamo più affezionati, che hanno segnato un periodo della nostra vita o che l'abbiano addirittura influenzata.

    Jurassik park

    Jurassic-Park

    Sam Neill, Dr. Alan Grant

    Jurassic-Park-Sam-Neill


    Laura Dern, Dr. Ellie Sattler

    Jurassic-Park-Laura-Dern


    Jeff Goldblum, Dr. Ian Malcolm

    Jurassic-Park-Jeff-Goldblum


    Richard Attenborough, John Hammond

    Jurassic-Park-Richard-Attenborough


    Ariana Richards, Lex Murphy

    Jurassic-Park-Ariana-Richards


    Joseph Mazzello, Tim Murphy

    Jurassic-Park-Joseph-Mazzello


    Wayne Knight, Dennis Nedry

    Jurassic-Park-Wayne-Knight


    Samuel L. Jackson, Ray Arnold

    Jurassic-Park-Samuel-L-Jackson



    Fonte: Screen crush
    Last Post by tari1 il 7 April 2016
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