1. Martian child - Un bambino da amare - Recensione film

    AvatarBy cinepatrick il 13 Sep. 2012
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    Ci troviamo di fronte ad un film davvero eccezionale nella sua semplicità, tratto dal libro "Il bambino marziano" di David Gerrold del 1994 vincitore del Premio Hugo. Cominciamo dalla trama. Un uomo, David, dopo aver perso la fidanzata, decide di voler adottare un bambino, Dennis. Fin dall'inizio il loro sarà un rapporto difficile perché il bambino dice di essere un piccolo marziano destinato a tornare su Marte dopo aver ultimato le sue ricerche sul pianeta Terra. David e Dennis condividono molte cose. Entrambi non hanno avuto un'infanzia felice ed entrambi hanno la testa su altri pianeti, visto che David è uno scrittore di libri di fantascienza. Questi due personaggi sono interpretati dal fantastico John Cusack, sempre bravissimo, e da Bobby Coleman, molto bravo nel recitare la parte del bambino marziano. In questa pellicola è forte il pensiero New Age che investe il cinema americano.
    Questo piccolo gioiellino non è sostenuto da una regia all'altezza, ma da una buona fotografia di Robert D. Yeoman (noto per la fotografia di Yes Man, Whip It, Moonrise Kingdom)
    Il film mette in mostra quanto possono essere complicati i rapporti tra genitori e figli, che a volte sembrano provenire proprio da altri pianeti, sembrano non poter comunicare tra loro. Nella pellicola vediamo proprio questo, un genitore e un bambino che cercano di capirsi, di avvicinarsi e di volersi bene. Marziani e terrestri che formeranno un unico grande pianeta di amore.
    A chi è consigliato questo film? A tutti quelli che hanno voglia di sorridere guardando una storia originale e fantasiosa.


    Qui per la scheda del film


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    Edited by cinepatrick - 14/10/2012, 09:10
    Last Post by cinepatrick il 13 Sep. 2012
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  2. Molto forte, incredibilmente vicino - Recensione film

    AvatarBy cinepatrick il 11 Sep. 2012
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    Uno dei più bei film sull'11 settembre mai fatti. Questo film ci mette davanti all'elaborazione di un lutto che ha coinvolto tutto il mondo e che ancora oggi, 11 anni dopo, rimane una ferita che sta ancora aspettando di essere guarita dai dottori. La storia di questo film è triste, ma bellissima. Un bambino, Tom, improvvisamente perde il padre, proprio nell'attacco alle Twin Towers. Rimarrà solo con la madre, con la quale non ha un grandissimo rapporto. Il padre per lui era tutto, era il motivo per cui viveva, per cui ogni mattina si alzava dal letto. Insieme facevano di tutto, come le cacce al tesoro.
    Tom però si troverà di fronte a una grandissima sfida, l'ultima grande sfida a cui suo padre ha deciso di sottoporlo. Troverà una chiave, nell'armadio di suo padre e tornerà il sorriso sul suo volto. Inizia così un viaggio. Un viaggio per scroprire il segreto di una chiave.
    Questo film è pazzesco, a cominciare dagli attori: Tom Hanks, Sandra Bullock, Max von Sydow, Viola Davis e il giovane Thomas Horn, il nuovo Billy Elliot di Stephen Daldry, probabilmente uno dei più bravi registi che ci sono nel lavorare con i bambini. Un regista capace di trasmetterci grandi emozioni già soltando dalle prime immagini, dai primi minuti del film.
    Parlando di questo film non si può non dedicare almeno una riga al gigante Max von Sydow, qui alle prese con una parte da caratteristica degna di un Oscar (che gli è sfuggito per poco). Qui lo troviamo alle prese con un personaggio che ha solo il corpo per esprimersi, in quanto la voce lo ha abbandonato. Che Interpretazione signori! Con la I maiuscola!
    La delicatezza con qui viene affrontata la vicenda non ha euquali nel filone 11 settembre ed è, per concludere, un film che non si può assolutamente perdere, in quanto dopo la visione ne usciamo un po' migliori.

    QUI la scheda del film




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    Edited by cinepatrick - 11/9/2012, 19:58
    Last Post by cinepatrick il 11 Sep. 2012
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  3. Piccoli ladri - Recensione film

    AvatarBy cinepatrick il 11 Sep. 2012
    +1   -1    0 Comments   21 Views
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    Vorrei parlare di un piccolo film che in Italia non è mai uscito e che non credo neanche sia stato mai trasmesso in televisione, anche se forse potrebbe essere stato trasmesso in estate su canale cinque per quanto concerne il circuito del Giffoni Film Festival. Il film si chiama "Piccoli ladri". Ci troviamo a Kabul, durante la guerra (l'eterna guerra mi verrebbe da dire), siamo nel 2004, e il film ci porta a conoscere due bimbi (Zahed e Gol Gothi), fratello e sorella, che vagano per le strade di questa enorme città sotto il rumore dei caccia che popolano quelle zone del mondo. La loro vita non è facile, proprio per niente, la loro madre è in carcere con la pesantissima accusa di adulterio (per la quale si rischia di morire), il padre con quella di essere un guerrigliero taliban.
    Di notte vanno a dormire nel carcere che ospita la madre, grazie all'aiuto di alcune guardie, e quando la luce del sole è alta nei cieli vanno in giro a cercare di rimediare qualche soldo per mangiare e qualche pezzo di legno con cui accendere un bel fuoco. In loro compagnia troviamo un cagnolino bianco, che hanno salvato da morte certa (piccola nota tecnica: il cane è un elemento narrativo molto importante all'interno di questa opera cinematografica: ha l'arduo compito di alleggerire il tutto per smorzare la tensione). La loro vita procede in questa direzione, fin quando un giorno trovano le porte del carcere della madre sbarrate, su ordine del direttore che ha deciso che i figli dei prigionieri non possono più assolutamente entrare all'interno del carcere, neanche per pochi minuti; la pena per i
    guardiani che non faranno rispettare tale divieto è l'internamento dentro al carcere in cui lavorano. Da ora in poi inizia una nuova pagina della loro vita, sofferente e in qualche modo "speranzosa" (se così mi permettete di dire) perché i due piccoli protagonisti della storia decidono di darsi al furto. Loro vogliono rubare, ma lo fanno per un motivo "nobile": farsi beccare dalla polizia e quindi andare in prigione per ritrovare la propria madre. Non riescono a farsi beccare, ma ad un certo punto vedono in una sala cinematografica un film (e che film!): Ladri di biciclette, così facendo possono imparare come rubare in maniera maldestra per farsi prendere dalle forze dell'ordine. In quest'opera viene citato il capolavoro di Vittorio De Sica, Ladri di biciclette, film che ha ispirato il regista Marziyeh Meshkini. Io adoro il neorealismo italiano e quindi, ogni volta che posso, parlo con piacere di tutte le opere che lo citano anche senza farne parte. Non è solo questo il motivo
    che mi ha spinto a parlare di questo film, volevo dire anche di quanto sia interessante il cinema iraniano e di quanto coraggio abbiano i loro esponenti. Un applauso a tut...

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    Last Post by cinepatrick il 11 Sep. 2012
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  4. The swell season - Recensione film

    By deanie il 11 Sep. 2012
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    Swell-Season



    Brevemente.
    Il documentario è bello e interessante, ed ha ovviamente una musica splendida. A pensarci però comprendo il disagio di Glen Hansard quando dice di non averlo voluto riguardare nemmeno una volta.

    Il documentario entra nella quotidianità di un gruppo di persone tendenzialmente schive e poco inclini a farsi riprendere nel privato, eppure gettate nel rollercoaster mediatico. I loro sentimenti fissati sulla pellicola-
    A volte pare un pò di guardare troppo da vicino le emozioni di questa coppia -ad oggi scoppiata- di musicisti.
    Non è certo un film indispensabile, è proprio per appassionati, ma ha comunque qualcosa da dire... Retrospettivamente, The swell season è un documento sulle conseguenze di un successo inaspettato, sull'arte, la musica, la vita del musicista, il rapporto con il pubblico, e gli effetti di tutto questo sull'amore...

    QUI per la scheda del film.


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    Last Post by deanie il 11 Sep. 2012
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  5. Indiani e cowboys

    AvatarBy Gialone il 5 June 2012
    +1   -1    0 Comments   10 Views
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    "Bang! Sei morto!"
    "No!"
    "Sì! Sei morto!"
    E il dito correva ad indicare con precisione millimetrica il foro d'entrata. Roba da far invidia al più talentuoso degli anatomopatologi.
    Io ero sempre un cowboy, al massimo un nordista. Quindi ero buono.
    Io rincorrevo, io cacciavo, io sparavo, io vincevo. Come da copione. Aderenza totale alla Storia. Quella che per scriverla devi rimanere in piedi. Fucili e pistole. Stelle di sceriffi che odoravano di chinotto. I Pellerossa non avranno scampo.


    "Qui legge sono io e il mio nome è John Ford."







    Last Post by Gialone il 5 June 2012
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  6. Un diavolo per capello

    By tayger il 13 May 2012
    +1   -1    14 Comments   164 Views
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    Capita a volte che mi svegli con un'idea geniale, una di quelle che all'improvviso si fa largo in mezzo alle nubi di pensieri che attanagliano ed annebbiamo la mente, per illuminarla e cambiare il corso delle cose.

    Ebbene, questo thread non nasce da una di quelle idee vincenti, bensì da una di quelle immagini scansa a forza l'idea vincente, un rimasuglio indelebile che non riuscirei a cancellare dopo sbornie epiche stile Una notte da leoni.

    Parlo ovviamente dell'assurdo capello che si ritrova Javier Bardem in Non è un paese per vecchi.

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    Perché è indelebile? Perché è semplicemente una capigliatura talmente brutta e fuori luogo che distrae lo spettatore dal film (diciamolo pure, vagamente noioso, anche se qualcuno direbbe d'autore), ponendoci di fronte ad uno dei più grandi perché della storia del cinema.

    Perché ha una capigliatura del genere? Perché il parrucchiere non è stato arrestato? Perché quel taglio di capelli non ha vinto un razzie award? Si tratta quasi di una figura a sé stante, un personaggio che non vive in funzione di Bardem, ma a prescindere da esso, tanto riesce a rubare la scena ogni volta che compare.

    Una qualsiasi morale che possa avere il film (ammesso che ne abbia una) è posta in secondo piano dal grande perché che ci si pone di fronte a tale obbrobrio artificiale creato da un genio del male, dai più reconditi inconsci di un malato pervertito che, novello Edward mani di forbici, ha deciso di portare avanti la sua personale crociata contro il mondo patinato di Hollywood dall'interno, cercando di minarne le basi e ridare dignità ai diversamente belli.

    Ma la sfilza di questi dinamitardi fashion che cercano di sabotare l'immagine di Hollywood; ma non tutti sono dei grandi geni del male, non tutti hanno la stamina per farsi carico di questo gravoso compito.. per alcuni il peso è talmente greve che la fede nella missione vacilla e con essa la determinazione.

    Come spiegare altrimenti il phon dimenticato tra i capelli di Chris Tucker ne il Quinto elemento?

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    E' prova evidente che gli adepti abili ed arruolati non siano tutti così abili...

    Edited by tayger - 28/4/2014, 13:09
    Last Post by tayger il 27 April 2014
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  7. Cinemando
    Pensieri e pellicola

    AvatarBy Gialone il 11 Feb. 2012
    +1   +1   -1    74 Comments   432 Views
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    C'era bisogno di Cinemando?
    La risposta è facile: no.

    Ma nevica, e non chiedetemi perchè, a me viene in mente questo:





    Ditelo con un ciak...
    Last Post by Gialone il 28 Mar. 2015
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  8. Twilight e gli altri: il nuovo cinema dei vampiri

    By deanie il 21 Nov. 2011
    +1   +1   -1    1 Comments   47 Views
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    Twilight e gli altri: il nuovo cinema dei vampiri

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    Più che procedere con l'elenco, come facciamo di solito con i film "a tema", e su spunto della riflessione di Drumboy in Breaking dawn, vorrei discutere insieme di questo nuovo, ormai consolidato, trend che ha creato all'interno del cinema fantasy un sottogenere dedicato ai vampiri.
    In realtà penso che il genere sia sempre esistito, lanciato molto dalla letteratura che i vampiri li ha sempre resi protagonisti, ma con Twilight è diventato quasi un fenomeno di massa, sdoganato anche dalla tv.
    Certo, c'è stato Dracula, praticamente il capostipite (anche se esiste pure Carmilla), e i romanzi di Anne Rice, ma con Twilight i vampiri sono diventati figure addirittura positive, che gli umani come Bella disperano di diventare.

    Così la letteratura ci ha portato Lisa J. Smith (che scriveva prima della Meyer, ma non certo meglio!), i Promessi vampiri, la Confraternita del pugnale nero della Ward (decisamente per adulti), e via dicendo. L'urban fantasy sembra non conoscere confini.

    Questo trend è stato un pò adottato dal cinema e dalla tv. Ovviamente Buffy e Angel, Intervista col vampiro, e via dicendo, avevano già riaperto la strada. Il successo di Twilight ha risvegliato un interesse e soprattutto credo che abbia fatto scoprire ai produttori una fetta di pubblico giovane che forse fino a quel momento non era stato molto considerato.
    E così abbiamo avuto True blood (di una qualità diversa dalle altre serie, per il mio gusto un pò troppo autocompiaciuta della propria intelligenza, ma mi piace!), The vampire diaries e ora I diari della streghe, sempre tratto dai romanzi di Lisa J. Smith. Moonlight con Alex O'Loughlin, che è durato una sola stagione.

    Che ne pensate del cinema o delle serie tv di vampiri?



    Edited by deanie - 28/12/2011, 15:43
    Last Post by tayger il 28 Dec. 2011
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  9. Film sugli zombie
    Psicopatologia dello zombie quotidiano

    +1   +1   -1    46 Comments   384 Views
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    Gli zombie meriterebbero una sezione a parte nel nostro forum, talmente è vasta la loro filmografia, tanto da poter parlare di abuso del tema oramai.

    Le varianti ormai sono tante, e applicate a tanti ambiti... zombie in bianco e nero, zombie nei reality, zombie che ora corrono e sparano, zombie che non hanno paura dell'acqua, zombie che hanno sentimenti, etc etc.

    Gli zombie in qualsiasi contesto vengano applicati, spesso in un modo o nell'altro riescono anche ad avere una declinazione sociologica, tanto da rappresentare al meglio il peggio della società in quel determinato frangente storico, dai primi film di Romero a, tra gli esempi più recenti, Dead set.

    A volte si tratta di critiche talmente velate da sembrare nulle o palesemente ipocrite, altre volte sono soltanto un pretesto per mettere in scena un po' di hack 'n slash, come l'inutile House of the dead. Altre volte riescono a tirare fuori film dai toni drammatici particolarment elevati, come nel caso di 28 mesi dopo.


    Ma lasciamo perdere questa disamina su quello che, ribadisco, meriterebbe uno spazio proprio non solo all'interno del nostro forum, ma anche nel mondo del cinema in generale, visto che la loro popolarità non sembra mai diminuire.. anzi, visto le produzioni recenti, come Walking dead.
    Quello che vorrei sottolineare è come, nonostante tutte le variazioni sul tema, i protagonisti di questi film compiano sempre gli stessi errori.



    Quello più banale è credere che sia sempre uno scherzo vedere un tipo tutto insanguinato con un po' di budella maciullate in bocca venirti incontro come se avessi degli spasmi. Io credo che come minimo ci sarebbe da scappare, invece di guardarlo negli occhi pieni di stupore chiedendo: "Ma cosa stai facendo?".

    Secondo, quello che non riesco a capire, è perché nel classico edificio (casa, albergo, centro commerciale) gli zombie all'improvviso e casualmente decidono di ritrovarsi per un flash mob dinanzi al portone dove si nascondono i sopravvissuti.
    Ok, ragioni di copione, perfetto.

    Ma perché questi benedetti signori non si armano di coltello, lo legano all'estremità di una scopa, e infilzano la testa di tutti quei curiosi mangiauomini che si stipano inermi contro gli inevitabili cancelli? Mistero della fede.

    Direi che il mio delirio delle una e undici minuti è terminato. Ma se volete continuare a estrapolare quanto ci sia di sbagliato nelle scelte degli sceneggiatori dei film di zombie, continuate pure: perché i non morti saranno anche corpi senza anima, ma i protagonisti che dipingono sono senza cervello.


    Nota: forse potrebbero interessarti questi topic:
    Raccolta film zombie

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    Last Post by tayger il 5 May 2014
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