1. Beasts of the Southern Wild (Re della terra selvaggia) - Recensione

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    Quattro nomination agli oscar (Miglior Film, Regia, Sceneggiatura, e Migliore Attrice Protagonista) per una delle migliori pellicole dell'anno. Chi, qualche mese fa, avrebbe scommesso che questo film sarebbe arrivato così lontano? E invece eccolo li, insieme a pellicole di richiamo come Argo, Vita di Pi, Django Unchained, Zero Dark Thirty, Lincoln. Per non parlare poi della nomination al regista e all'attrice protagonista. Il regista si chiama Benh Zeitlin, appena 30 anni, esordiente, capace di arrivare subito alla nomination come regista dell'anno. Per quanto riguarda l'attrice protagonista, ecco a voi Quvenzhané Wallis, 9 anni, la più giovane candidata agli Oscar. Una bambina che ha saputo imprimere tutta se stessa su questa pellicola, dando anima e corpo, fondendosi con essa. Lei è Beasts of the Southern Wild e viceversa.

    Prima delle nomination agli Oscar, il film è passato in moltissimi festival vincendo tantissimi premi come il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival di Robert Redford e la Camera d'Or al Festival de Cannes. Risultati davvero importanti per un film anticonformista e atipico in un panorama cinematografico che spesso si presenta piatto.

    Passiamo alla descrizione del film. Beasts of the Southern Wild racconta la storia di una bambina di nome Hushpuppy che vive in una comunità chiamata "Bathtub", nel profondo sud della Louisiana. Vive insieme a Wink, un padre severo da cui impara cosa voglia dire stare al mondo e come si fa a sopravvivere. Wink è malato, e Hushpuppy è una bambina forte che non vuole mollarlo, ma farà di tutto per ritrovare la madre, che chiama in continuazione, di cui sente la presenza anche se non è davvero con lei.

    Questo film parla attraverso il silenzio, attraverso lo sguardo dei protagonisti, attraverso i gesti, la natura. Parla con tutto quello che non è stato creato dall'uomo. Un film che ci parla della natura dell'uomo, dove non sono ammessi comportamenti conformisti al mondo che sembra essere predominante, quello della tecnologia, del faccio tutto io, tutto subito e premendo solo un pulsante. Hushpuppy ci ricorda cosa sia davvero il mondo, cosa sia davvero l'essere umano. Ci riporta agli albori dell'inizio della vita, vuole riconnetterci col nostro nucleo vitale. Viene affrontato tutto in maniera diretta, ci vorrebbero più film come questo. Una pellicola semplice, che nasce da un cinema che non ha niente in comune con quello delle pellicole tradizionali. La semplicità al servizio del cinema.

    Gli attori, con il loro sguardo prima ancora che con le loro interpretazioni, sono la forza in più di questa pellicola, che non esagera mai, non perde mai ritmo, non vuole essere mai pretenziosa, vuole solo mostrarci le cose come sono, sta a noi voler capire oppure no. Questo è sicuramente ...

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    Last Post by cinepatrick il 12 Jan. 2013
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