La mia probabilmente sarà una recensione un po' diversa, probabilmente fuori dal coro rispetto a quelle che ho avuto modo di leggere su questo film. Vorrei partire da una piccola riflessione. Non so quanto sia giusto giudicare un film come questo soltanto da un punto di vista tecnico o recitativo, vorrei giudicarlo principalmente per quello che lascia allo spettatore e per la sottile sottotrama che avvolge la pellicola fino al finale, che considero epico. La saga di Divergent, come quella di Hunger Games, ha come suo punto di riferimento le donne, questa saga nello specifico vuole insegnare alle donne che non sono costrette all'interno di uno schema, ma che possono romperlo questo schema e diventare quello che vogliono. Quindi direi che lo scopo in se è molto nobile.
C'è da dire che purtroppo le somiglianze con <i>Hunger Games non finiscono qui. Nella saga di Divergent troviamo ogni persona destinata ad una fazione, e poi veniamo a conoscenza dei ribelli, appartenenti ad una categoria che si credeva estinta. Un po' come succede in Hunger Games, con il tredicesimo distretto di Panem. Entrambe le serie prese in esame hanno un capitolo conclusivo diviso in due parti, altra somiglianza.
Ma direi ora di passare ad analizzare Insurgent e vedere quali sono le sorprese che ci può riservare. Questo film, rispetto al precedente Divergent, cambia regista, gli sceneggiatori e molti componenti dello staff tecnico. La protagonista Triss (Shailene Woodley), si trova ad affrontare le conseguenze delle sue azioni e questo provoca in lei molto dolore. Insieme a Quattro (Theo James), Triss è in fuga da Jeanine (Kate Winslet), la leader degli Eruditi, che rappresenta la fazione più assetata di potere.
I due ragazzi dovranno quindi affrontare prove molto difficili alla ricerca della verità sul passato. Da un punto di vista strettamente cinematografico la pellicola si presenta un po' piatta riguardo alle interpretazioni, a parte Kate Winslet che con il suo solo sguardo è capace di dare lustro ad un intero film. Shailene Woodley, la protagonista, non è certamente un attrice da Premio Oscar, ma in alcuni frangenti (come nel finale), la si può apprezzare. Gli effetti speciali non colpiscono più di tanto, quantomeno non rappresentano una novità e a mio parere non al livello di Divergent, migliore sotto diversi punti di vista relativamente al lato tecnico.
La saga di Divergent ci presenta un mondo completamente chiuso, dove i confini sono netti e non si possono superare (in questo ricorda molto anche The Giver - Il mondo di Jonas, decisamente). Chi detiene il potere non lo vuole lasciare per nessun motivo e qualsiasi persona sia un ostacolo all'ordine pre-costituito viene messa fuori gioco. Ma succederà qualcosa durante il film che cambierà completamente le regole del gioco. Questo qualcosa è una forza dirompente, che non si può fermare in nessuna maniera, che renderà il mondo diverso. Anche nel nostro mondo viviamo all'interno di muri e barricate, solo che non riusciamo a rendercene conto. Un film come questo ha lo scopo di farci rendere conto di questo e di farci capire come sia davvero la nostra realtà e il nostro mondo. La saga di Divergent non brillerà sicuramente sotto il profilo tecnico, ma sotto il profilo del coinvolgimento emotivo e politico lo considero molto buono. Ora aspettiamo il capitolo finale diviso in due parti, e vediamo cosa succederà.
by cinepatrick
Edited by cinepatrick - 20/3/2015, 11:17