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tayger
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Nel senso che Palahniuk è famoso per il suo linguaggio schietto, volutamente teatrale, acido, corrosivo, sia nella forma che -soprattutto- nei contenuti.
Una scelta volta sempre a spiazzare il lettore, che può rimanere interdetto, ma che non può fare a meno di riflettere dinanzi ad affermazioni estreme e rendersi conto che hanno una loro logica (condivisibile o meno, questo è un altro discorso).
A memoria non mi ricordo bene dei passaggi, perché ho letto -e abbandonato- Palahniuk diverso tempo fa', ma mi ricordo quanto mi impressionò durante le prime letture, e quanto in realtà potesse essere un "genio" a descrivere la realtà in maniera assolutamente pessimista, politicamente scorretto, ma non del tutto in modo distorto.
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