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Lonz@.
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Ehhh ma è tutta un altra storia.. Mettici l'ambiente circostante, l'unicità, e poi quel cambio fenomenale.. Altro che Funny Games, li ho visti e detestati entrambi.. . -
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Lo vidi al cinema...mi piacciono parecchio i film su questo genere, così come quelli che trattano dell'olocausto...perchè comunque sono film di denuncia che mostrano come, nel corso del tempo, alcune "storie", alcuni comportamenti tornino, nonostante tutto, a ripetersi...in che modo l'uomo riesca a scendere a livelli abietti verso i propri simili...la disumanità e l'indifferenza che diventano qualcosa di normale, qualcosa a cui ci si può perfino abituare! L'uomo che, privato della dignità, viene ridotto all'impotenza...alienato completamente dalla realtà.
Senza dubbio in molte scene è stato abbastanza crudo (e comunque credo mai fino in fondo, se paragonato alla realtà, che è sempre difficile riprodurre per filo e per segno su uno schermo)...ma oltre alla crudeltà meramente fisica c'è anche quella psicologica...SPOILER (clicca per visualizzare)E' stata molo toccante, ad esempio, la scena in cui i bambini vengono sotratti alla madre tra urla di disperazione, senza che nessuno possa-o voglia- far niente per impedirlo!
Direi che è un buon film, che comunque almeno un pò riesce a scuotere le coscienze!. -
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Devo ammettere che ad una seconda visione il film qualche punto lo ha guadagnato. Sapendo già che mi sarei trovato dinanzi ad una pellicola da suicidio istantaneo, sono riuscito comunque a porgere l'attenzione verso altri aspetti, riuscendo ad apprezzare sfumature che inizialmente avevo perso a causa di una certa insoddisfazione di base nello scoprire che questo film sia stato il film dell'anno.
E' innegabile che tecnicamente sia fatto a regola d'arte, soprattutto quando si parla di fotografia, che quando viene chiamata in causa con quelle sorte di fermo immagini fa tremare di emozione, così come il piano sequenza della fustigazione della giovane Patsey, lungo e cruento, che riassume gli aspetti più noti dello schiavismo.
Ma anche il lungo "fermo immagine" di Solomon impiccato ha una forza espressiva incredibile, che ti scaraventa addosso quanto sia facile assuefarsi all'orrore compiuto dall'uomo, a quanto sia semplice arrivare perfino a conviverci e renderlo parte del nostro quotidiano.
Ma il punto forte di tutta la pellicola è sicuramente la performance di Fassbender, capace di incarnare tutte le contraddizioni dell'epoca e sfornare la sintesi perfetta della malvagità. A cui fa da contraltare un imbarazzante Brad Pitt, che evidentemente deve aver avuto qualche alterco con il costumista per renderlo un personaggio talmente fuori posto da renderlo quasi ridicolo.
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