Iñárritu si scaglia contro i cinecomics

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    Palma d'oro

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    Senza ombra di dubbio, ma come premettevo il regista fa di tutta un'erba un fascio e per me semplicemente gli rode.

    Fossimo precisini dovremmo dire che pure il corvo è un cinecomic come Tamara drew, ma abbiamo capito a cosa facesse riferimento. E per quanto mi riguarda, considerarli il male assoluto (noi abbiamo esteso introducendo il concetto di capolavoro mi pare) dell'industria, è esagerato, polemico e ci fare pure la figura della bertuccia vittimistica.
     
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    Palma d'oro

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    Sì infatti Il corvo. Anche parlando solo di super eroi in realtà il concetto sfuma. Vedi lo stesso V o il Punisher. Potrebbe uscirci un film del tutto rispettabile. (non ho mai visto il film del Punisher ma ho letto dei fumetti) Oppure da Moon Knight potrebbe uscirci qualcosa di bello, pur essendo egli un super eroe. Chi dice che i fumetti con gli eroi sono per bambini non ha mai letto una graphic novel di Bill Sienkiewicz su Elektra o Devil. :D
    Ma questo: "Il pubblico è ormai sovraesposto a storie che non hanno nulla a che vedere con l’esistenza di un essere umano." mi fa pensare che ce l'abbia un po' con tutte le storie fantastiche.
     
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    Francesca

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    CITAZIONE (Krigerinne @ 26/2/2015, 11:17) 
    Ma questo: "Il pubblico è ormai sovraesposto a storie che non hanno nulla a che vedere con l’esistenza di un essere umano." mi fa pensare che ce l'abbia un po' con tutte le storie fantastiche.

    Infatti, direi che è esattamente l'opposto. In generale, il fumetto ci propone un uomo che cambia, per mille ragioni. Avendo il corpo mutato, scopre la propria dimensione super-umana (?), anche se poi qui dovremmo discutere sul superuomo e via dicendo. Comunque, l'idea è proprio l'umanità della persona. Sulla scoperta di un potere, che è poi soprattutto un potere interiore. In realtà, io credo, ogni fumetto parla proprio di esseri umani.
     
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    Palma d'oro

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    Riprendendo la storia del solito canovaccio introdotta da Wolf, direi che l'aspetto più profondo che viene analizzato nei primi capitoli di una saga è spesso la dicotomia tra maschera e uomo, in un continuo alti e bassi che cercano di esplorarne i limiti.

    Magari detto facendo riferimento ad uno Spider man qualsiasi può sembrare pretenzioso, ma sostanzialmente è quello, e la maggior o meno introspezione dello stesso è dato dal supereroe che si cerca di trasporre sul grande schermo. Toni goliardici per l'appunto donano a Peter Parker, cosa che non sarebbe altrettanto adeguata a personaggi come Batman.

    Io capisco quello che vuol dire inarritu (in effetti mi sorridere parlare di profondità umana in un cinecomic moderno, ma spostando la cosa ad un film tratto da un fumetto di Frank Miller la cosa cambia già prospettiva), ma ciò che parte come una critica condivisibile diventa poi un paravento per l'avanzare di un certo tipo di cinema che a lui ancora non ha offerto occasioni.
     
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33 replies since 25/2/2015, 15:23   301 views
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