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.Elia Kazan: gli attori e la messinscena
Tutto (il film) mi sa di Hollywood. Sono tutti agghindati, tutti eseguono compitamente i rituali del comportamento sociale. Ogni volta che lo vedo mi ricorda le illustrazioni delle riviste femminili dell'epoca. Insomma, quella è gente che non caca.
Sì, gente che non svolge nessuna funzione naturale. I personaggi erano sempre vestiti in modo impeccabile. Poco dopo avrei cominciato a cacciare dal set parrucchieri e guardarobieri.
Da "Appunti di regia", Biblioteca di Bologna, 2009, p. 176.
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Gialone .
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Ricordavo qualcosa, wiki ci dice:
"Nel 1952 entrò in rotta di collisione con molti colleghi registi e attori per la sua collaborazione al cosiddetto comitato McCarthy. Questo non gli impedì tuttavia di proseguire la sua carriera di cineasta. Elia Kazan aveva un passato da simpatizzante comunista, fece numerosi nomi (11 dei quali erano attori o registi di primo piano, tra cui alcuni dei suoi più stretti collaboratori), inclusi quelli di persone che non erano mai state comuniste, ma che avevano partecipato a movimenti di sinistra in modo molto generico. Alcuni di essi ebbero la carriera distrutta oppure notevolmente rallentata."
Egli, invece, cacava benissimo!. -
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Wikipedia è piuttosto tendenzioso e impreciso su questo argomento.
Prima di tutto, furono molti quelli che parlarono davanti all'HUAC in merito alla presenza di artisti comunisti a Hollywood. Kazan fu uno dei tanti, e fece una manciata di nomi, peraltro di persone già note alla commissione e che lui stesso aveva contattato per avvertire prima della sua testimonianza.
Non furono i testimoni a rovinare la carriera di alcuni artisti dell'epoca. Fu l'HUAC, e ancora peggio fu la comunità stessa attraverso la creazione delle liste nere e delle liste grigie.
Non sto dicendo che sia giusto ciò che hanno fatto Kazan e altri, ma che ogni cosa va contestualizzata. Fu un momento terribile per la comunità hollywoodiana, il fermento e la paura la facevano da padroni.
Diciamo anche che Kazan non ebbe la carriera totalmente rovinata perché si ostinò a girare film da outsider, ma Fronte del porto è del '54, a tre anni dalla sua testimonianza, e fu prodotto da un vero indipendente dopo che tutti rifiutarono il soggetto perché era rischioso lavorare con lui. Non è vero dunque che continuò a girare film come nulla fosse. Ebbe molti problemi e continuò ad averne. Dubito perfino che avrebbe mai vinto l'Oscar per Fronte del porto se i votanti si fossero resi conto che era la metafora della sua vita.
Altri testimoni che non lavorarono più: Larry Parks, Clifford Odets e Adolphe Menjou.
E' pur vero che i dieci di Hollywood se la passarono piuttosto male, tranne Brecht che se ne andò in Europa prima di testimoniare... Ci sono in effetti storie molto tristi su questo pezzo di storia.
Edward Dmytryk finì sulla lista, andò in prigione per oltraggio e in quel periodo sua moglie si suicidò. Una volta uscitò di prigione rilasciò molte dichiarazioni e diciamo che di fatto cambiò idea su molte cose. Da quel momento fu trattato da tutti come un appestato.
Nel corso degli anni si sono giustamente riabilitati i nomi di molti autori come Dalton Trumbo o Nichols, Ring Lardner (Oscar per MASH nel '70) e via dicendo.
Data la complessità del momento, non giudico nemmeno coloro che fecero altre scelte. La verità è che furono travolte le vite di tutti.
Ok, fine del pistolotto! Scusate!
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Gialone .
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Anzitutto, bellissima risposta alla mia provocazione intellettuale (intellettuale ??!??!!?)! Dentro c'è molta grinta. L'ho letta con piacere e mi invoglia ad approfondire.
Però, un infame resta sempre un infame.
Sulla questione mi viene in mente, ovviamente, una scena di un film.
Il comportamento di questi due pavidi ed inetti, da quando ero bambino, mi ha illuminato sull'argomento.
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Oddio, io penso che nessuno in quella situazione si sia comportato da "infame". Era davvero un momento estremamente complesso e difficile, e ognuno fece le proprie scelte pagandone peraltro le conseguenze.
Ricordo anche che Kazan era sotto scopa dalle udienze del '47, quando si era rifiutato di parlare. Tutti i testimoni, ostili o meno, subirono pressioni e minacce. Questo era.
John Garfield era tormentato dall'HUAC e morì di infarto, mi pare, il giorno prima di deporre. Pensa un pò.
Poi personalmente trovo l'intera vicenda assolutamente folle. C'erano i comunisti a Hollywood ed è un dato di fatto. Su questo punto ci sarebbe anche parecchio da approfondire, ma alla fine: chi se ne importa! Tanto che l'intera storia si ridusse a una manciata di persone finite in prigione per pochi mesi per oltraggio alla corte. Non c'era nemmeno la parvenza di un reato, ovviamente.
Il danno vero e proprio lo fece l'industria, creando le liste e mettendo molti scrittori attori e registi alla berlina. Il vero atto vile secondo me fu questo, cioè che l'industria protesse se stessa invece delle persone.
La grande guerra è stupendo! Ma il paragone è esagerato!
Rispetto a Kazan, cui nessuno riconosce nemmeno più il fatto di avere inventato lui l'Actors' Studio (e non Strasberg, come al contrario tutti affermano), per ciò che mi riguarda era un genio!. -
Gialone .
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Deanie, sono perfettamente d'accordo su tutto.
Elia Kazan: gli attori e la messinscenaUna critica a Barriera invisibile |
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