Gino Cervi

Bologna, 3 maggio 1901 – Castiglione della Pescaia, 3 gennaio 1974

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    Il teatro
    Figlio del critico teatrale Antonio (1862-1923), respira sin da piccolo l'aria del teatro. Comincia ad amarlo così tanto che, ancora bambino, insiste affinché suo padre lo porti ad assistere a qualche spettacolo. Alto, robusto, dotato di bella presenza, e di modi signorili e raffinati, comincia come filodrammatico, per esordire ufficialmente nel 1924 al fianco della celebre Alda Borelli ne La vergine folle di Henri Diamant Berger, tratta da un dramma di Henri Bataille.
    Nel 1925 è chiamato come primo attor giovane da Luigi Pirandello nella compagnia del Teatro d’Arte di Roma, accanto ai primi attori Marta Abba, Lamberto Picasso e Ruggero Ruggeri, interpretando successi come Sei personaggi in cerca di autore (nella parte del figlio), opera con cui andò in tournée a Parigi, Londra, Basilea, Berlino.
    Nel 1928 conosce in teatro la giovane attrice Angela Rosa Gordini, che sposerà poco dopo; dal loro matrimonio nasce il figlio Antonio.
    Ottiene rapidamente un notevole successo, tanto che nel giro di dieci anni lavora con le più note compagnie italiane, per diventare poi primo attore nella compagnia Tofano-Maltagliati (1935-1937). La voce profonda e suggestiva e la naturalezza della recitazione lo rendono uno dei più apprezzati interpreti di Goldoni, Sofocle, Dostoevskij, e soprattutto di Shakespeare, del quale sarà un memorabile interprete di Otello, e di cui doppierà anche il personaggio di Amleto nella versione cinematografica con protagonista Laurence Olivier. Nel 1938, insieme ad Andreina Pagnani, Paolo Stoppa e Rina Morelli, costituisce la compagnia semistabile del Teatro Eliseo di Roma, di cui assumerà la direzione nel 1939.

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    Il cinema
    Già nei primi anni trenta quello di Cervi è un nome ben noto ed apprezzato del teatro italiano. Nello stesso periodo anche il cinema, che sin dagli inizi aveva attinto al teatro per fabbricare i propri divi, lo scopre. L'esordio cinematografico avviene nel 1932 con Frontiere, diretto da Cesare Meano, ma a farne un grande nome dello schermo ci penserà il regista Alessandro Blasetti, rendendolo protagonista di una fortunata serie di film storici, quali Ettore Fieramosca (1938), Un'avventura di Salvator Rosa (1939) e La corona di ferro (1941). Sempre Blasetti, nel 1942, lo dirige in un toccante film dai toni amari che precorre il neorealismo: Quattro passi fra le nuvole.

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    Negli anni cinquanta arriva lo straordinario successo con l'interpretazione della fortunatissima serie di film dedicata ai personaggi letterari di Giovanni Guareschi, in cui interpreta il sanguigno sindaco emiliano Peppone. I film della serie saranno ben cinque (il primo, Don Camillo, del 1952, è diretto da Julien Duvivier) e vedono Cervi accanto al Don Camillo interpretato superbamente dal francese Fernandel. Guareschi, Cervi e Fernandel divennero ottimi amici e i due attori fecero da testimoni al matrimonio di Carlotta Guareschi, figlia dello scrittore. Il sodalizio artistico e personale tra i due attori fu talmente profondo, che quando Fernandel morì (sul set del sesto film della saga), Gino Cervi si rifiutò di proseguire l'opera. Gli atti successivi della saga, infatti, vennero girati con attori differenti.

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    Seguiranno, fino ai primi anni sessanta, altri film appartenenti al genere della commedia all'italiana, come Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo (1956), Anni ruggenti (1962) e Gli onorevoli (1963). Importante è in particolare il personaggio interpretato nel 1960 in La lunga notte del '43 di Florestano Vancini, prodotto da suo figlio Antonio. In questo film Cervi è "Sciagura", inquietante gerarca fascista che l'attore incarna con straordinaria abilità, costruendone la fisionomia torbida durante buona parte del film e mettendola poi in contrasto con il tratto pacioso e amabile del finale.

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    La televisione
    A metà degli anni sessanta è la televisione a dargli una rinnovata notorietà. Nel 1963 torna a rivestire con successo per il piccolo schermo la figura del Cardinale Lambertini, che aveva già interpretato nella versione cinematografica del 1954.
    Ma Cervi è soprattutto, dal 1964 al 1972, l'impeccabile interprete della serie poliziesca Le inchieste del commissario Maigret, ispirata ai romanzi dello scrittore belga Georges Simenon. Al fianco della storica compagna d'arte Andreina Pagnani, tratteggia con arguzia e bonarietà il celeberrimo personaggio del commissario transalpino dal fiuto infallibile, amante della casa e della buona cucina. Lo stesso Simenon considererà quella di Cervi forse tra le migliori interpretazioni del personaggio di Maigret[4], anche se l'autore belga indicò Rupert Davies come migliore Maigret "non francese". La serie ottiene un successo strepitoso e le puntate del Maigret televisivo sono state più volte replicate nei canali della RAI anche dopo la sua morte, oltre ad essere poste in vendita in VHS e DVD.

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    Filmografia
    L'armata azzurra, regia di Gennaro Righelli (1932)
    Frontiere, regia di Mario Carafoli e Cesare Meano (1934)
    Aldebaran, regia di Alessandro Blasetti (1935)
    Amore, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1935)
    I due sergenti, regia di Enrico Guazzoni (1936)
    Gli uomini non sono ingrati, regia di Guido Brignone (1937)
    Voglio vivere con Letizia, regia di Camillo Mastrocinque (1937)
    Ettore Fieramosca, regia di Alessandro Blasetti (1938)
    I figli del marchese Lucera, regia di Amleto Palermi (1938)
    Inventiamo l'amore, regia di Camillo Mastrocinque (1938)
    L'argine, regia di Corrado D'Errico (1938)
    Un'avventura di Salvator Rosa, regia di Alessandro Blasetti (1939)
    Una romantica avventura, regia di Mario Camerini (1940)
    La peccatrice, regia di Amleto Palermi (1940)
    Melodie eterne, regia di Carmine Gallone (1940)
    La corona di ferro, regia di Alessandro Blasetti (1941)
    I promessi sposi, regia di Mario Camerini (1941)
    Il sogno di tutti, regia di Oreste Biancoli e László Kish (1941)
    Acque di primavera, regia di Nunzio Malasomma (1942)
    Don Cesare di Bazan, regia di Riccardo Freda (1942)
    Gente dell'aria, regia di Esodo Pratelli (1942)
    L'ultimo addio, regia di Ferruccio Cerio (1942)
    La regina di Navarra, regia di Carmine Gallone (1942)
    Quattro passi fra le nuvole, regia di Alessandro Blasetti (1942)
    Che distinta famiglia!, regia di Mario Bonnard (1943)
    Tristi amori, regia di Carmine Gallone (1943)
    L'angelo bianco, regia di Giulio Antamoro, Federico Sinibaldi e Ettore Giannini (1943)
    La locandiera, regia di Luigi Chiarini (1943)
    Quarta pagina, regia di Nicola Manzari (1943)
    T'amerò sempre, regia di Mario Camerini (1943)
    Quartetto pazzo, regia di Guido Salvini (1944)
    Vivere ancora, regia di Nino Giannini e Leo Longanesi (1944)
    Lo sbaglio di essere vivo, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1945)
    Le miserie del signor Travet, regia di Mario Soldati (1946)
    Aquila nera, regia di Riccardo Freda (1946)
    Cronaca nera, regia di Giorgio Bianchi (1946)
    Umanità, regia di Jack Salvatori (1946)
    L'angelo e il diavolo, regia di Mario Camerini (1946)
    Malia, regia di Giuseppe Amato (1946)
    Un uomo ritorna, regia di Max Neufeld (1946)
    Furia, regia di Goffredo Alessandrini (1947)
    Daniele Cortis, regia di Mario Soldati (1947)
    I miserabili, regia di Riccardo Freda (1948)
    Anna Karenina, regia di Julien Duvivier (1948)
    Guglielmo Tell, regia di Giorgio Pastina (1948)
    Fabiola, regia di Alessandro Blasetti (1949)
    Donne senza nome, regia di Géza von Radványi (1949)
    La fiamma che non si spegne, regia di Vittorio Cottafavi (1949)
    La sposa non può attendere, regia di Gianni Franciolini (1949)
    Yvonne la nuit, regia di Giuseppe Amato (1949)
    Il Cristo proibito, regia di Curzio Malaparte (1950)
    Il caimano del Piave, regia di Giorgio Bianchi (1950)
    Il sigillo rosso, regia di Flavio Calzavara (1950)
    La scogliera del peccato, regia di Roberto Bianchi Montero (1950)
    Cameriera bella presenza offresi, regia di Giorgio Pastina (1951)
    O.K. Nerone, regia di Mario Soldati (1951)
    Buongiorno, elefante!, regia di Gianni Franciolini (1952)
    Don Camillo, regia di Julien Duvivier (1952)
    La regina di Saba, regia di Pietro Francisci (1952)
    Moglie per una notte, regia di Mario Camerini (1952)
    La signora senza camelie, regia di Michelangelo Antonioni (1952)
    Tre storie proibite, regia di Augusto Genina (1952)
    Fate largo ai moschettieri! (Les trois mousquetaires), regia di André Hunebelle (1952)
    La cavallina storna, regia di Giulio Morelli (1953)
    Il ritorno di don Camillo, regia di Julien Duvivier (1953)
    Maddalena, regia di Augusto Genina (1953)
    La signora dalle camelie (La dame aux camélias), regia di Raymond Bernard (1953)
    Stazione Termini, regia di Vittorio De Sica (1953)
    Nerone e Messalina, regia di Primo Zeglio (1953)
    Versailles (Si Versailles m'était conté), regia di Sacha Guitry (1954)
    Addio, mia bella signora!, regia di Fernando Cerchio (1954)
    Una donna libera, regia di Vittorio Cottafavi (1954)
    Il cardinale Lambertini, regia di Giorgio Pastina (1954)
    La grande avventura, regia di Mario Pisu (1954)
    Il coraggio, regia di Domenico Paolella (1955)
    Gli innamorati, regia di Mauro Bolognini (1955)
    Don Camillo e l'onorevole Peppone, regia di Carmine Gallone (1955)
    Frou-Frou, regia di Augusto Genina (1955)
    Non c'è amore più grande, regia di Giorgio Bianchi (1955)
    Beatrice Cenci, regia di Riccardo Freda (1956)
    Gli amanti del deserto, regia di Fernando Cerchio e Gianni Vernuccio (1956)
    Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo, regia di Mauro Bolognini (1956)
    Moglie e buoi, regia di Leonardo De Mitri (1956)
    Agguato a Tangeri, regia di Riccardo Freda (1957)
    Amore e chiacchiere, regia di Alessandro Blasetti (1957)
    L'accusa del passato, regia di Lionello De Felice (1957)
    Le belle dell'aria, regia di Mario Costa (1957)
    La maja desnuda, regia di Henry Koster e Mario Russo (1958)
    Nel segno di Roma, regia di Guido Brignone (1958)
    Senza famiglia (Sans famille), regia di André Michel (1958)
    Brevi amori a Palma di Majorca, regia di Giorgio Bianchi (1959)
    I sicari di Hitler (RPZ appelle Berlin), regia di Ralph Habib (1959)
    Noi gangsters (Le grand chef), regia di Henri Verneuil (1959)
    Femmine di lusso, regia di Giorgio Bianchi (1960)
    Il mistero dei tre continenti, regia di William Dieterle (1960)
    La lunga notte del '43, regia di Florestano Vancini (1960)
    L'assedio di Siracusa, regia di Pietro Francisci (1960)
    La rivolta degli schiavi, regia di Nunzio Malasomma (1960)
    Le olimpiadi dei mariti, regia di Giorgio Bianchi (1960)
    Gli attendenti, regia di Giorgio Bianchi (1961)
    Don Camillo monsignore... ma non troppo, regia di Carmine Gallone (1961)
    Che gioia vivere, regia di René Clément (1961)
    Il delitto non paga (Le crime ne paie pas), regia di Gérard Oury (1961)
    Un figlio d'oggi, regia di Domenico Graziano e Marino Girolami (1961)
    Anni ruggenti, regia di Luigi Zampa (1962)
    Dieci italiani per un tedesco (Via Rasella), regia di Filippo Walter Ratti (1962)
    Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (1962)
    La monaca di Monza, regia di Carmine Gallone (1962)
    La smania addosso, regia di Marcello Andrei (1962)
    Avventura al motel, regia di Renato Polselli (1963)
    Il re e il monsignore (Le bon roi Dagobert), regia di Pierre Chevalier (1963)
    Gli onorevoli, regia di Sergio Corbucci (1963)
    Il cambio della guardia, regia di Giorgio Bianchi (1963)
    Becket e il suo re (Becket), regia di Peter Glenville (1964)
    E la donna creò l'uomo, regia di Camillo Mastrocinque (1964)
    Il compagno don Camillo, regia di Luigi Comencini (1965)
    Del vento tra i rami del Sassofrasso regia di Sandro Bolchi (1967)
    Gli altri, gli altri e noi, regia di Maurizio Arena (1967)
    Maigret a Pigalle, regia di Mario Landi (1967)
    Il latitante, regia di Daniele D'Anza (1967)
    Don Camillo e i giovani d'oggi (incompiuto) (1970)
    I racconti romani di una ex novizia, regia di Pino Tosini (1972)
    Uccidere in silenzio, regia di Giuseppe Rolando (1972)
    Fratello ladro, regia di Pino Tosini (1972)

    Doppiatore
    Come doppiatore ha prestato la voce, tra gli altri, a:
    Clark Gable in Accadde una notte di Frank Capra, 1934
    William Powell ne L'impareggiabile Godfrey (1936) (ridoppiato, ma nell'edizione in DVD è presente il doppiaggio originale)
    Luis Trenker in Condottieri (1937)
    Michael Redgrave in Il lutto si addice ad Elettra (1947)
    Orson Welles in Macbeth (1948), Otello (1952) e David e Golia (1960)
    James Stewart in Harvey di Henry Koster, 1950
    Laurence Olivier in Enrico V (1946), Amleto (1948), Gli occhi che non sorrisero di William Wyler (1952) e Riccardo III (1955)
    Alec Guinness in Fratello sole, sorella luna di Franco Zeffirelli, 1972
    Antonio Centa in Zazà (1942/44)
    Pietro Sharoff in Tredici uomini e un cannone (1936)
    Charles Boyer in La fortuna di essere donna (1955)

    È inoltre la voce narrante dei film italiani Incantesimo tragico (1951) e Buongiorno, elefante! (1952), ma anche di film hollywoodiani come La città nuda (1948), I dieci comandamenti di Cecil B. De Mille (1956), Il vecchio e il mare di John Sturges (1958), Il Re dei Re (1961) e Quarto potere di Orson Welles nella riedizione del doppiaggio del 1965.

    Fonte: wikipedia





    Edited by The White - 24/8/2013, 17:46
     
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