Sons of anarchy

2008 - ....

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    Francesca

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    locandina



    Sons of Anarchy è una serie televisiva di azione statunitense trasmessa da FX a partire dal 2008, creata e co-prodotta da Kurt Sutter (The Shield).
    La serie narra le vicende di una banda di motociclisti chiamati Sons of Anarchy ed è ambientata nella città immaginaria di Charming, situata nella Valle di San Joaquin in California.

    Trama
    Sons of Anarchy è una banda di motociclisti simile agli Hell's Angels, la cui sede principale è in una piccola cittadina della California, Charming e a cui sono affiliati diversi altri gruppi della costa occidentale. La trama della serie è incentrata sulle storie quotidiane del club di Charming, che gestisce un'autorimessa come copertura al traffico illegale d'armi, reale fonte di sostentamento economico del club. Il protagonista della serie è il figlio di uno dei fondatori del club e vicepresidente Jackson Teller. Jackson inizia a nutrire seri dubbi sulla bontà della gestione del club da parte del presidente "Clay" Morrow quando trova un testo, scritto da suo padre John Teller, in cui quest'ultimo aveva trascritto tutte le sue speranze e le sue perplessità sul club. Il club era nato, infatti, negli anni '70, ed era quindi figlio della generazione della pace e dell'amore, veterani del Vietnam contro la guerra, Hippy, alternativi idealisti che ambivano ad una rivolta sociale e sperimentavano paradisi artificiali tramite le droghe. Infatti la banda si diede un'ideologia anarchica, presto perduta in buona parte nell'underworld della malavita. A questo si mischia anche la situazione sentimentale di Jackson, diviso nell'amore per una sua vecchia fiamma dell'adolescenza e la moglie (ripudiata a causa della sua recidiva tossicodipendenza), la quale gli ha dato un figlio prematuro. Il personaggio di Jackson Teller ha molti richiami a quello shakeasperiano dell'Amleto: rampollo di una dinastia potente, abile guerriero, bello e amato dalle donne, è tuttavia un eroe colto e malinconico, attraversato da timori e da dubbi esistenziali sulla violenza della realtà che lo circonda, fino al punto di metterne in discussione le stesse radici.

    Cast
    Charlie Hunnam as Jackson "Jax" Teller
    Ron Perlman as Clarence "Clay" Morrow
    Katey Sagal as Gemma Teller Morrow
    Mark Boone Jr. as Robert "Bobby" Munson
    Dayton Callie as Police Chief Wayne Unser
    Kim Coates as Alex "Tig" Trager
    Tommy Flanagan as Filip "Chibs" Telford
    Ryan Hurst as Harry "Opie" Winston
    Johnny Lewis as Kip "Half Sack" Epps
    William Lucking as Piermont "Piney" Winston
    Theo Rossi as Jean-Carlos "Juice" Ortiz
    Maggie Siff as Tara Knowles

    Premi
    Golden Globe 2010. Migliore attrice serie tv drama Katey Segal

    Fonti: wikipedia



    Edited by The White - 2/9/2013, 00:40
     
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    Francesca

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    Lele, ti aspetto per commentare insieme l'ultima stagione!
     
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  3. lele r
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    Oh mio dio, no! L'ultima stagione! Sono in lutto da quando è finita, ha lasciato un vuoto che difficilmente altre serie riusciranno a colmare.
    Ho letto tante critiche riguardo la Final Ride, ma non le condivido affatto: per me SOA è sempre stato un crescendo (dopo le prime tre, la 4, 5 e 6 sono dinamite!); se anche questa stagione non è migliore, comunque si avvicina a quei livelli (altissimi).
    E poi Sons of Anarchy ha sempre avuto pregi e difetti, ma è un prodotto così visceralmente bello che alla fine il tutto risulta sempre migliore, e di molto, delle parti.
    Concordo che abbia avuto momenti deboli,
    come la morte di Bobby. Seppur triste e scioccante (e aspettata), non è patetica come altre morti illustri.

    Ci sono però anche alcuni dei momenti migliori di sempre in SOA: per me il confronto Jax-Juice in carcere è qualcosa di sontuoso e Hunnam avrebbe meritato un Emmy solo per quella scena.
    La parabola di Jax penso che trovi la giusta, giustissima conclusione (anche se ovviamente lascia un velo di tristezza).
    SoA ha sempre avuto immagini allegoriche, che si notano ancora di più dopo l'ultimo episodio. Magari hanno calcato un po' troppo alla fine su questo aspetto, ma
    il momento della vera e propria Final Ride, metafore cristologiche o no, è perfetto. Con sotto quella stupenda canzone (certo, non si può parlare di Sons of Anarchy senza parlare delle fantastiche musiche), stavo singhiozzando disperato!
    Anche dal punto di vista registico è davvero, davvero ben fatta. Fa male, ma allo stesso tempo comunica quel travolgente senso di libertà che ha guidato la vita di Jax. E muore in sella alla moto del padre, su quella stessa strada, com'è giusto che sia.
    Ho apprezzato tanto il finale.
    Sutter, nel dialogo con JT, spiega cosa sono state quelle sofferenze, le morti e i dolori che hanno afflitto i personaggi per sette stagioni: il tentativo di Jax di liberarsi da quel mondo, dai fili del burattinaio Gemma. E dice: "It was too late". All'inizio della storia troviamo Jackson con il giubbotto addosso e muore con quello stesso giubbotto. Gli si era cucito addosso, era troppo compromesso per riuscire a toglierselo. Ma può cambiare le cose per i suoi figli. E ancora: "Gemma had plans". Il vero motore della storia di SOA è Gemma, il demiurgo, "the oathkeeper"; nessuno le sarebbe sfuggito, come è successo con JT e con Tara. Alla fine, malignamente, sembra vedere Sutter sogghignare all'immagine di Abel con l'anello che proprio la nonna gli ha dato. Sarà libero grazie al sacrificio del padre o l'influsso della nonna si è già troppo radicato?
    E Jax sembra quasi che voli, finalmente libero e sereno, verso l'unica consolazione che la vita che ha scelto (o che non ha potuto scegliersi) gli offriva. Le morti (Tara e Opie su tutti), la patch da pres, erano diventati fardelli troppo pesanti.

    Il finale è davvero poetico: per la potenza delle immagini, le metafore, la musica.
    Per tutto ciò che ha reso grandissima SoA.
    E Sutter sancisce tale poetica con una citazione di Shakespeare.
    Mancherà molto, c'è poco altro da dire.
    Una delle migliori serie televisive di sempre.

    Attendo, curioso, la nuova serie di Sutter, The Bastard Executioner, sperando possa regalare anche solo la metà delle emozioni che SoA mi ha regalato.

    Edited by lele r - 25/3/2015, 19:29
     
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    Palma d'oro

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    A sto punto devo recuperalro..
     
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    Francesca

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    SOA è proprio un mondo a parte, con una sua dimensione, la sua città, le strade, lo stile, il codice, il linguaggio, i personaggi, le famiglie. E' nato un po' sulla traccia shakespeariana e è diventato una grandiosa tragedia moderna. Il grado di violenza è cresciuto fin quasi a diventare insostenibile e comunque accettabile dallo spettatore perché calato in quella particolare realtà.
    Il nodo di tutto è uno
    la morte di Opie, anche se pure in precedenza si erano avute scene di incredibile violenza, come lo stupro di Gemma, la tortura dell'irlandese... etc
    e da quel momento topico tutto cambia, gli assetti, il clima, i rapportui... è inevitabile. Anche se, alla lunga, avendoci abituati alla violenza, siamo forse diventati insensibili a certe cose, come se le dessimo per scontate, come se non dovessero sconvolgerci in quanto capitano in ogni puntata, continuamente. E alla violenza, forse, non ci si dovrebbe abituare mai. Ma SOA è anche questo, anzi direi che sia parte del suo codice narrativo.

    L'ultima stagione non sarà forse la migliore, ma non c'era altro modo in cui potesse terminare e sono d'accordo che il dialogo tra Jax e Juice sia magnifico, forse la cosa più bella della stagione. Ma figurati se Charlie Hunnam vinceva l'Emmy! Tra l'altro ho letto che Sutter si era tenuto "basso" nelle prime due serie per cogliere il plauso della critica, ma alla fine quando hanno continuato a ignorare SOA se ne è fregato ed è così che tutto è diventato violento ed eccessivo.
     
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  6. lele r
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    Concordo, è l'evento che cambia tutto.
    Ed è bello che un personaggio così ben scritto e ben recitato sia risultato così importante all'interno della serie tv.


    Non molto tempo fa, parlando con una mia amica di SoA che lo guarda doppiato (blasfemia!), mi ero proprio soffermato a pensare al linguaggio di SoA. I termini che usano, propri di quel mondo, sono una parte fondamentale.
    Spesso anche un accento arriva a caratterizzarti così tanto un personaggio da renderlo indimenticabile: ovviamente sto parlando di Chibbs! E' una cosa fenomenale.
    Così come il loro concetto di famiglia. Nonostante tradimenti e rancori vari, è palpabile l'amore fraterno che lega i Sons.
    L'ultima scena di Jax con i suoi fedelissimi è un'altra scena azzeccatissima che riesce a riassumere appieno tale sentimento. Lo sguardo di Chibby e di Tig ti spezzano il cuore.

    SoA ha creato un vero e proprio mondo e dubito riuscirò a togliermi Charming dal cuore.
     
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  7. La Sym
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    Lo confesso,
    nel mio Hd c'e ancora l'ultimo episodio....
    non c'e la faccio a cancellarlo.....
     
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6 replies since 5/8/2011, 16:50   99 views
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