Il fascino discreto della borghesia

Luis Buñuel - 1972

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    Il fascino discreto della borghesia


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    Il fascino discreto della borghesia (Le charme discret de la bourgeoisie) è un film a colori di genere commedia, drammatico, fantastico della durata di 102 min. diretto da Luis Buñuel e interpretato da Fernando Rey, Paul Frankeur, Delphine Seyrig, Bulle Ogier, Stéphane Audran, Jean-Pierre Cassel, Julien Bertheau, Milena Vukotic, Maria Gabriella Maione, Claude Piéplu.
    Prodotto nel 1972 in Francia.



    Trama
    Due coppie della borghesia parigina e la sorella di una delle due donne, che alza facilmente il gomito, insieme ad un diplomatico di Miranda, un'immaginaria repubblica delle banane, tentano di organizzare una cena che, per vari motivi, non avrà mai luogo: un'incomprensione sul giorno dell'invito, un ristorante in cui si assiste alla veglia del proprietario morto, le manovre dell'esercito nel giardino dei padroni di casa, ecc. In questo film, il sogno e la realtà formano un mélange indissolubile come vuole la tradizione surrealista, di cui Luis Buñuel è capostipite e maestro.

    La pellicola rivela i vizi di una borghesia meschina, non vuole essere una vera e propria denuncia quanto un'ironica e surreale presa in giro di questa classe sociale. L'ambasciatore di Miranda (Fernando Rey) e i suoi amici sono dei gentlemen che nascondono, dietro al loro culto per le buone maniere, da come tagliare l'arrosto alla preparazione di un buon Martini, segreti al limite del grottesco: relazioni d'amore clandestine, traffici di stupefacenti, ecc. Tuttavia, l'effetto comico più riuscito è quello di dipingere un mondo surreale decifrato da un linguaggio proprio della borghesia, fatto di gentile ipocrisia.

    Questo film non dipinge un mondo logico e razionale e contiene diverse contraddizioni, senza fornire alcuna spiegazione. Tutto ciò che succede è naturalmente accettato dai personaggi, anche nell'impossibilità o nella contraddizione, e ciò contribuisce all'atmosfera onirica nel senso più surrealista del termine.

    Curiosità
    -Durante la scena della tortura, dal pianoforte escono degli scarafaggi. Un clin d'œil che Luis Buñuel fa a se stesso dai tempi di Un chien andalou.
    -Buñuel commentò così la vittoria del suo Oscar: "Si trattava di un voto perfettamente democratico. Certo, il risultato è imprevedibile perché a votare sono 2.500 idioti, tra i quali c'è pure, per esempio, l'assistente figurinista dello studio, che ha diritto al voto come gli altri."

     
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