La passione di Cristo

Mel Gibson - 2004

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Francesca

    Group
    Founders
    Posts
    11,173
    Reputation
    +232
    Location
    The land of might have been

    Status


    poster_la-passione-di-cristo

    Un film di Mel Gibson. Con James Caviezel, Maia Morgenstern, Monica Bellucci, Rosalinda Celentano, Claudia Gerini.
    Titolo originale The Passion of the Christ. Religioso, durata 126 min. - USA, Italia 2004



    Recensione
    CITAZIONE
    Film impossibile da recensire, in chiave “normale”. Perché non si può non partire da due pregiudizi, quello del credente o quello del non credente. Critici e commentatori normalmente equidistanti e distaccati, molto accreditati, non hanno resistito al sentimento, al coinvolgimento, sì, al pregiudizio. La Passione è stato definito pulp, horror, e via dicendo. Vanno rilevati, prima di tutto, l’attesa e il marketing. In tutta la storia del cinema mai un film ha generato tanta attesa, da Via col vento a Ben Hur, da Otto e mezzo a Schindler’s List. Un’attesa certamente buona e benemerita, al di là di tutto. Lo si deve a Gesù, personaggio eccezionale, magari divino. Guardato al microscopio della filologia, dei vangeli, della Storia eccetera il film presenta… solo errori: il linguaggio, le omissioni, questi troppo cattivi, quelli troppo buoni, l’eccesso di violenza, i pesi del racconto, la parte di croce orizzontale, la croce intera, i buchi prefabbricati, l’invenzione del diavolo. Trattasi di un vero manifesto di tutte le licenze che può permettersi il cinema. E non vale neppure la (più o meno grande) consapevolezza di Gibson, che è comunque autore tenace e capillare e certamente ha molto ragionato su ciò che doveva fare. Il film va dunque inteso come eccesso di cinema e magari di licenze, e come iperbole generale. Col paradosso degli opposti: troppa filologia di linguaggio - aramaico e latino - troppa semplicità e sproporzione di caratteri - le facce da bestie dei torturatori, di Barabba, la crudeltà di Caifa eccetera -, 90 minuti di torture, 2 minuti di resurrezione. E poi quel simbolo grottesco del tavolino costruito dal falegname Gesù, di perfetto design, che mette in difficoltà anche la Madonna. Dunque iperbole e eccesso di espressione. Però, rispetto all’iconografia tradizionale certamente Caviezel si avvicina molto a quell’immagine. La scena iniziale nel Getsemani, la sagoma di Gesù, il buio, gli ulivi neri, la paura del destino che si compirà, davvero commuove. Chi crede è tenuto a ritenere che quella rappresentazione sia vicina alla verità. Così come cerca di essere verità il linguaggio, l’aramaico e il latino tradotti dai sottotitoli. E i sottotitoli sono, questa volta, una mediazione particolare, sono la metafora di sé stessi. Certo, è sentimento, è suggestione. Non è fede, che deve giungere da altri luoghi, non dalla corteccia, ma dalla profondità cerebrale. E poi il cinema, si sa, non ha lo stomaco per i grandi pronunciamenti. Puoi entrare in sala dubbioso ed uscire credente, magari per un’ora, o per un giorno. Nessuno si convertirà assistendo alla Passione, perché il cinema non converte nessuno. Il film potrà essere acquisito come moda o suggestione però il primo risultato c’è stato, quello dell’attesa, dell’evento e, appunto, del promemoria. La violenza, la sofferenza, il sangue, iperrealisti, esasperati, ne sono il valore aggiunto. In venti secoli di tradizione, di memorie, di omelie reiterate, forse l’istantanea della sofferenza di Gesù è diventata abitudine, è stata dimenticata e azzerata. Gibson ce la ripropone con un supplemento di shock. Un promemoria che può servire. In questo momento storico, dove la nostra cultura occidentale, e la nostra religione, sono taciturne, sconcertate e aggredite, è bene ricordare che anche dalle nostre parti c’è una mistica forte e c’è la fede, se vuoi interessarti a lei.

    P. Farinotti

    Premi
    *Nomination Oscar 2004 miglior trucco, migliore fotografia, migliore colonna sonora

    IL+MESSIA+-+LA+PASSIONE+DI+CRISTO



    Curiosità
    *Gli esterni del film sono stati girati in Basilicata, nella città di Matera e a Craco (paese fantasma della provincia materana), mentre gli interni presso gli studi di Cinecittà a Roma. Le riprese del film si sono svolte tra il 4 novembre 2002 fino al 21 gennaio 2003; il suo budget è stato di 30.000.000 $.
    *Molti gli aneddoti che girano attorno alla lavorazione del film, avvenuta su un set blindato, nel freddo inverno lucano. Il coinvolgimento emotivo e spirituale è stato forte anche da parte di chi non si potesse dire credente. Si parla di conversioni e di piccoli miracoli, per esempio le attrici Monica Bellucci e Maia Morgenstern hanno scoperto la propria gravidanza durante le riprese.
    *L'interprete del Cristo, l'attore cattolico statunitense James Caviezel, è stato assistito per tutte le riprese da un sacerdote; nelle pause di lavorazione recitava il rosario, per trarre ispirazione e forza. Le ore trascorse seminudo appeso alla croce gli sono costate un principio di ipotermia ed una polmonite.
    *La maggior parte delle scene nel film dove vi è Cristo morente sulla croce l'attore Jim Caviezel è stato sostituito con una fedele ricostruzione robotica del valore di circa 350 000 dollari.

    Accoglienza
    La critica si è divisa in merito al film, sia in Italia che all'estero. Nel dizionario Morandini, ad esempio, gli è stato assegnato il voto minimo (1 su 5) ed è stato definito un film "splatter" caratterizzato da un "compiacimento maniacale". Anche il dizionario di Paolo Mereghetti attribuisce alla pellicola il voto minimo. Al contrario, Pino Farinotti ha assegnato al film 5 stelle su cinque. Allo stesso modo, il critico statunitense Roger Ebert ha assegnato al film 4 stelle su 4, specificando nella recensione che, sebbene impressionato dal livello di violenza, si è più che altro concentrato sulle intenzioni e sulla coerenza del regista; mentre il critico Jami Bernard lo ha definito "violentemente antisemita".

    Fonte: mymovies, wikipedia



    Edited by deanie - 18/9/2012, 22:03
     
    Top
    .
  2. Dignam
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Splatter? Antisemita? Maniaco? Eccessivo? Ma di che stiamo parlando? Sembra che la gente non sappia più cosa inventarsi per criticare questo film! Io lo trovo un capolavoro, al di là delle intenzioni di Gibson, che non conosco, il suo film, la sua regia, la sua capacità di portare su pellicola l'unico film che ti fa sentire sulla pelle la passione di Cristo, è tutto eccezionale. Da credente o non credente questo film deve essere apprezzato per la sua forza, il coraggio, la brutalità (detto in senso positivo) con cui questa storia è stata portata sullo schermo. Poi se ci si mettono di mezzo censure, religiosi che lo ritengono blasfemo, critici con la puzza sotto il naso che lo chiamano splatter, allora nessuno ha capito niente.

    O forse io non ho capito niente...
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Francesca

    Group
    Founders
    Posts
    11,173
    Reputation
    +232
    Location
    The land of might have been

    Status
    In genere Farinotti non mi piace, come quasi tutti i critici cinemtaografici, ma la sua recensione mi è sembrata interesante. Ho ritenuto comunque di aggiungere anche le note sulle altre critiche, visto che il film pare aver sollevato un vespaio.

    Io personalmente la penso come Dignam. E' un film che, almeno per me, sfiora il capolavoro. Dal punto di vista strettamente estetico poi è quasi impareggiabile. Lo studio del colore, la fotografia, le scelte estetiche sono straordinari. Le musiche sono meravigliose ma in generale trovo che tutto il film sia veramente ispirato, e che questo sentimento collettivo che ha coinvolto il regista, alcuni attori e il cast tecnico sia percepibile e oltrepassi la pellicola. Così un film diventa un'esperienza.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Premio Oscar

    Group
    Horror Fan Club
    Posts
    63,429
    Reputation
    +8
    Location
    Caput Mundi

    Status
    Mi trovo completamente daccordo con i commenti di Deanie e Dignam!
    Il problema, quando si tocca la sfera religiosa, è sempre di poter incorrere in qualsiasi genere di critiche -.- purtroppo questi fanatici religiosi non sanno scindere tra blasfemia e realismo -.-
     
    Top
    .
3 replies since 27/8/2011, 18:10   85 views
  Share  
.