Il posto delle fragole

Igmar Bergman - 1957

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    Il posto delle fragole



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    Il posto delle fragole (Smultronstället) è un film in bianco e nero di genere drammatico della durata di 91 min. diretto da Ingmar Bergman e interpretato da Victor Sjöström, Bibi Andersson, Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand, Jullan Kindahl, Folke Sundquist, Björn Bjelfvenstam, Max von Sydow.
    Prodotto nel 1957 in Svezia.



    Trama
    Un anziano e rispettabile professore di medicina, mentre si reca all'università di Lund per ricevere un'onoreficienza si trova a fare il bilancio di un'esistenza giunta al suo crepuscolo e vissuta con troppa freddezza nei rapporti con gli altri esseri umani.

    Il film
    Il film, grazie al quale Bergman ha potuto imporsi sulla scena cinematografica internazionale, è fra i più conosciuti ed apprezzati.
    Il cast del film vede quasi tutti gli attori cari a Bergman. Il protagonista, Victor Sjöström, è un nome illustre del cinema svedese, nonché maestro professionale di Bergman, che lo aveva già voluto per un piccolo ruolo in Verso la gioia (1950). Nel 2000 Bergman omaggerà ancora il suo maestro raccontando di lui in Bildmakarna.
    Il film, girato fra gli studi della Svensk Filmindustri e la città di Lund, nello Skåne län (la parte più meridionale della Svezia), esce in patria il 26 dicembre 1957. In Italia sono uscite due versioni in DVD del film, una nel 2002 e un'altra, rimasterizzata, nel 2005.

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    Analisi del film
    Il posto delle fragole, una storia di conversione e di serena meditazione sulla vita e sulla morte, è un film che esalta gli affetti come valori primari della vita.
    Esso è costruito in modo perfetto tra l'intrecciarsi dei ricordi e della realtà e, a differenza di altri suoi film, non ha nulla di oscuro e i pochi simboli che lo percorrono sono molto chiari. Bergman anche in questo film si serve del topos del posto delle fragole, frutto che in Svezia rappresenta a pieno la primavera, per simboleggiare i ricordi infantili. Ed è proprio tramite l'incontro del dottore Isak Borg con le tappe fondamentali della sua adolescenza che egli giungerà ad una sorta di catarsi mentale.

    Il posto delle fragole è un film sul tempo, protagonista del racconto, sul cambiamento, sulla paura e sulla maschera che l'uomo si mette per risolvere le sue crisi. Il tema della maschera, che è presente in molti film di Bergman, fa riferimenti chiari all'infanzia infelice del regista. Bergman, nella sua autobiografia pag. 135 scrive: "La famiglia di un prete vive come su un vassoio, senza alcuna protezione dagli sguardi estranei... Forgiai una personalità esteriore che aveva ben poco a che fare con il mio vero io. Non riuscendo a tenere separate la mia maschera e la mia persona, ne risentii il danno fin nella vita e nella creatività dell'età adulta. A volte dovevo consolarmi dicendo che chi è vissuto nella menzogna ama la verità". La filosofia cinematografica di Bergman si sviluppa durante le scene con abile disinvoltura, senza appesantire eccessivamente l'intreccio: Isak, e per meta' anche il figlio Evald, sfoggiano per meta' della loro vita un'egoistica indifferenza ai piaceri della vita e aspirando forse alla severa perfezione di un titano o di un Superuomo nietzschiano. Ma basta un incubo (per Isak) o una notizia sorprendente (per Evald) per destabilizzare la loro fredda neutralità esistenziale e gettarli in un angosciante crisi psico-mistica, a un senso di nausea per la vita terrena, che forse hanno sempre nutrito dentro di loro. Solo l'affetto di chi li ama puo' salvarli dal tedio della solitudine. La domanda e': se Isak, ormai vecchio, puo' tranquillamente rifugiarsi nel ricordo dell'infanzia, del primo amore e del posto delle fragole, cosa può fare Evald, ancora giovane e perfino in attesa di un figlio? La risposta e' da trovare nel cuore del regista e della sua biografia: sono la speranza e l'amore i giudici dell'agire umano. C'è solo un personaggio sincero latore di questa vitale lezione: si tratta di Marianne, donna tenace e coraggiosa, talmente sprezzante dei superbi principi del suocero e del marito da poterli cambiare. Il tessuto narrativo è sorprendente, i salti di tono sono continui, oscillanti fra mondo onirico e realtà, con i personaggi perfettamente calati da uno spazio all'altro, senza che questo fatto incida sulla continuità.


    Fonte: movieplayer, wikipedia

    Edited by deanie - 1/2/2012, 10:49
     
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0 replies since 1/9/2011, 17:47   42 views
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