The hurt locker

Kathryn Bigelow - 2008

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    Francesca

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    The hurt locker

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    Un film di Kathryn Bigelow. Con Jeremy Renner, Anthony Mackie, Guy Pearce, Ralph Fiennes, Brian Geraghty.
    Guerra, durata 131 min. - USA 2008.



    Trama
    I 40 giorni al fronte, in Iraq, di una squadra di artificieri e sminatori dell'esercito statunitense, unità speciale con elevatissimo tasso di mortalità. Quando tutto quel che resta del suo predecessore finisce in una "cassetta del dolore", pronta al rimpatrio, a capo della EOD (unità per la dismissione di esplosivi) arriva il biondo William James, un uomo che ha disinnescato un numero incredibile di bombe e sembra non conoscere la paura della morte. Uno che non conta i giorni, un volontario che ha scelto quel lavoro e da esso si è lasciato assorbire fino al punto di non ritorno.

    Premi

    2010 - Premio Oscar
    Miglior film a Kathryn Bigelow, Mark Boal, Nicolas Chartier e Greg Shapiro
    Migliore regia a Kathryn Bigelow
    Migliore sceneggiatura originale a Mark Boal
    Miglior montaggio a Chris Innis e Bob Murawski
    Miglior sonoro a Paul N.J. Ottosson e Ray Beckett
    Miglior montaggio sonoro a Paul N.J. Ottosson
    Nomination Miglior attore protagonista a Jeremy Renner
    Nomination Migliore fotografia a Barry Ackroyd
    Nomination Miglior colonna sonora a Marco Beltrami e Beck Sanders

    2010 - Golden Globe
    Nomination Miglior film drammatico
    Nomination Migliore regia a Kathryn Bigelow
    Nomination Migliore sceneggiatura a Mark Boal

    2010 - Premio BAFTA
    Miglior film a Kathryn Bigelow, Mark Boal, Nicolas Chartier e Greg Shapiro
    Migliore regia a Kathryn Bigelow
    Migliore sceneggiatura originale a Mark Boal
    Migliore fotografia a Barry Ackroyd
    Miglior montaggio a Bob Murawski e Chris Innis
    Miglior sonoro a Paul N.J. Ottosson, Ray Beckett e Craig Stauffer
    Nomination Miglior attore protagonista a Jeremy Renner
    Nomination Migliori effetti speciali a Richard Stutsman

    Fonte: mymovies



    Edited by deanie - 19/11/2011, 19:01
     
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  2. cinepatrick
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    Questo film è pazzesco. Kathryn Bigelow ci regala davvero un piccolo capolavoro, capace di portarsi a casa la bellezza di 6 premi oscar. Forse troppi, ma ormai non è più il tempo di pensarci. Mi ricordo che su Nsc ci fu una discussione bella ed interessante su questo film, con dei commenti davvero strepitosi di Deanie, di lionel hutz e di Mr.Wolf, penso sia giusto riportarli anche qui.

    CITAZIONE (deanie @ 18/2/2010, 19:57) 
    Bel film, soprattutto dal punto di vista registico. E' proprio vero che la Bigelow non ti delude :)
    Continuo a preferire Strange days o Point break, che anche in termini di storia, almeno secondo me, sono di un altro livello...

    The hurt locker è realizzato visivamente sulla falsa traccia di Black hawk down, poi c'è la scelta di eliminare dalla storia ogni richiamo politico o contestuale e rimanere focalizzati sul protagonista. E' un film particolare, sicuramente indipendente, anche se poi la fattura sembra dire tutt'altro (!). Dal punto di vista tecnico non c'è che dire.

    Mi sembra solo esagerato questo clamore. Nove nominations! Insomma, sono tante...
    Sceneggiatura, colonna sonora... Mah. Soprattutto per la sceneggiatura, voglio dire che qui non c'è una storia, il solo filo conduttore è rappresentato dal protagonista, e le scene sono legate ad arte da regista e montatore.
    Sono invece contenta della nomina per Jeremy Renner, il vero oustider di questi oscar. E' davvero bravo, e sinceramente era ora di vedere qualche faccia nuova! Tra l'altro, capita molto ma molto raramente che un attore venga candidato per un film "di genere", anche di guerra. A maggior ragione se è uno relativamente sconosciuto.

    La cosa migliore:
    è il finale. Dà un senso vero e profondo al film, che altrimenti mi sarebbe parso un bel prodotto, magari di basso profilo spettacolare, niente di nuovo ma comunque tecnicamente notevole.

    CITAZIONE (lionel hutz @ 19/2/2010, 02:45) 
    Le nominations in effetti sono tante, ed è strano che siano arrivate così in ritardo.
    Comunque ancora non ho capito come mai sia stato distribuito in questo modo.

    Point Break e Strange Days sono fantastici, dovessi sceglierne uno forse direi il primo, ma li adoro entrambi; sono d'accordo quando dici che comunque questo non è a quei livelli. Sarà per il fatto che è un film di guerra, e quindi (forse?) più difficile da gestire... hmmm
    ot: Black Hawk Down è stupendo! smlyyyzn2

    CITAZIONE (deanie @ 21/2/2010, 21:26) 
    Non è la prima volta che un film viene distribuito tempo dopo la sua effettiva realizzazione. Con Blue sky, il film che nel '94 ha fatto guadagnare l'Oscar a Jessica Lange, si sono dovuti aspettare addirittura tre anni.

    E' abbastanza curioso, comunque, nel caso della Bigelow, perché i suoi ultimi film non saranno stati dei successoni di pubblico, ma sono sempre stati molto apprezzati dalla critica e comunque sono sempre molto ben fatti.
    Forse The hurt locker ha uno stampo troppo indipendente, direi che sia di basso profilo, molto poco spettacolare. Come film, ha comunque interpretato alcuni sentimenti della critica americana sulla guerra. E' anche il più equilibrato e il meno politico dei film sull'Iraq usciti di recente.

    Mi fa un pò specie che la Bigelow probabilmente vincerà l'Oscar per la regia. In questa eventualità, non ruberebbe nulla, anzi. Ma l'impegno visivo e creativo di Cameron è un'altra cosa... Poi naturalmente è questione di gusti.
    Kathryn Bigelow è uno dei miei registi preferiti e sarebbe anche la prima donna regista a vincere l'Oscar! ;)
    Più che altro, i membri dell'Academy farebbero vincere finalmente una donna dopo ottant'anni di egemonia maschile, e chi sceglierebbero per questo primato? La regista più maschia di tutti! L'Academy si sbilancia ma poi non così tanto...
    Voglio dire, non è che Jane Campion, con la sua sensibilità e i tratti intimisti sull'animo femminile, ha mai vinto niente...

    CITAZIONE (Mr.Wolf° @ 7/4/2010, 12:38) 
    Vado un pò controcorrente.... :7:

    Sicuramente non è uno di quei film patriottici (americani buoni vs oriente cattivo), e almeno in questo prende parecchi punti.

    Le scene di guerra sono girate divinamente, e riescono a mettere un certo pathos nello spettatore (ad esempio la scene iniziale con Pearce, o il lungo scontro tra i cecchini).

    Ma secondo me manca qualcosa in questo film, qualcosa che possa valere 6 oscar.
    Le psicologie dei personaggi non sono molto approfondite(protagonista a parte)..

    Anzi sembra quasi che il film si concentra solo su di lui (e su quello che la guerra significa per lui) più che sulle cose orribili della guerra. Il finale poi mi ha dato questa ulteriore conferma e non mi è piaciuto molto: lui che inizialmente torna in famiglia parla con la moglie nell'ultima scena (ma non viene nemmeno ascoltato), e si accorge che la sua vera vita è solo sul campo di battaglia.Con quella musica in sottofondo e lui che se ne va a dissinescare l'ennesima bomba mi è sembrato un pò un'americanata.


    Anche se questo film inizialmente è partito in sordina, successivamente (per me) è stato molto sopravvalutato.

    L'oscar per miglior sceneggiatura doveva andare a Tarantino, senza ombra di dubbio ....argh :angry:

    CITAZIONE (deanie @ 7/4/2010, 15:53) 
    Concordo con te, Mr Wolf. Semmai, siamo controcorrente in due!
    Tuttavia, almeno dal mio punto di vista perde più punti proprio per come presenta i militari. Il film evita di sposare un punto di vista politico, si concentra solo sull'artificiere e sul suo gruppo, ma che per i militari la guerra sia come una droga... beh, non lo so, non sono d'accordo... Penso che, contrariamente a quello che suggerisce il film (e che è poi ben rappresentato dal finale), ci sia da parte dell'esercito un alto livello di consapevolezza e professionalità. Li vedo più vicini al motto "leave no man behind" di Black hawk down...
    Mi dà l'idea che il sergente James trovi un senso nella propria vita soltanto in quel contesto, nella guerra ma più che altro nel ruolo che svolge e nel rapporto con i compagni.

    La sceneggiatura ha delle lacune enormi, ad esempio, questa squadra non si sa dove si trovi esattamente, cosa faccia e perché, non c'è alcuna struttura nell'esercito e ogni militare pare fare mondo a sé... Il film è tenuto insieme e cucito in modo ottimo grazie alla Bigelow e, va detto, anche grazie a Jeremy Renner che è molto ma molto bravo.

    Complessivamente, come ho detto, mi è sembrato un bel film, ma non so quanto ce ne ricorderemo tra qui e un anno o due.

    CITAZIONE (deanie @ 7/4/2010, 18:28) 
    Che poi, l'Academy premia raramente le sceneggiature di film di genere e di film di guerra in particolare, come se non le ritenesse veramente il fulcro di un film d'azione... E' un pregiudizio che hanno, secondo me, e non credo di sbagliare. A memoria, mi pare che solo Bastogne e Platoon abbiano vinto l'Oscar per la sceneggiatura, e non c'è confronto con The hurt locker...
    Davvero la sceneggiatura è inesistente. Non per niente, lo sceneggiatore in realtà è un giornalista che ha raccolto in Iraq alcune interviste e le ha messe insieme a situazioni alle quali afferma di aver assistito.
    Questo discorso forse ci porta fuori tema, ma è da anni che si perde la "professionalità" e i ruoli si confondono. Tutti fanno gli sceneggiatori! Registi, produttori, giornalisti... No, perché fare lo sceneggiatore è una cosa che si improvvisa...
    Scusate l'invettiva! :P

    CITAZIONE (Mr.Wolf° @ 7/4/2010, 19:14) 
    Eheh, discorso interessante comunque.

    Sono d'accordo con te, meglio uno sceneggiatore di professione.

    Spesso si confondono i ruoli, anche se un regista di professione che faccia lo sceneggiatore ci può stare tranquillamente.

    In tantissimi film il regista(che magari è solo un regista) spesso è anche lo sceneggiatore e i risultati sono ottimi.

    Ma un giornalista che si mette a fare lo sceneggiatore può lasciare dei buchi nel film.

    Non è un discorso generale, ma concordo con te, meglio lasciar fare a chi di mestiere :D

     
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  3. Gizer
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    Una discussione col mio buon amico Piero mi ha fatto tornare in mente questo film. Io non ci posso credere che abbia vinto 6 Oscar, il più scandaloso quello per la miglior sceneggiatura che è di gran lunga il punto debole del film, oserai definirla quasi insufficiente... e ha vinto l'Oscar! In nomination per quell'Oscar c'era un certo Tarantino Quentin con un filmetto da niente: "Bastardi Senza Gloria". Non dico altro che è meglio.
    Non è che questo film non l'abbia apprezzato, ma mi innervosisce pensare che abbia vinto così tanto (e sappiamo tutti il perchè!).

    Molto belli i vostri post vecchi, bravo cinepatrick che li ha riproposti :) li ho letti con molto interesse.
     
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    Io vi dirò che il film l'ho apprezzato fin là. Il taglio vagamente documentaristico ed indipendente lo rendono un prodotto tutto sommato pregevole, senza però toccare chissà quali vette artistiche od emozionali. L'ho trovato con un incidere un po' lento, probabilmente anche voluto, essendo una specie di biopic su un fantomatico artificiere e sminatore, che deve fare i conti con le sue due vite, ormai talmente tanto separate che solo in una trova la sua reale identità.

    Però... rispetto al film vincitore dell'anno precedente, Crash - Contatto fisico (che mi trovo spiazzato dopo esser stato nominato film dell'anno sostanzialmente) questo ha ancora meno credito, per quanto mi riguarda..
     
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