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Tuttavia il film non è ipocritta, ma è sincero, è forse un pò ruffiano sopratuttto nel finale ma stimola una commozione vera, e non è forzato o didascalico come un certo cinema impegnato.

Sono andata a vederlo non aspettandomi granché, anzi diciamo che ero partita prevenuta, e invece il film mi è molto piaciuto, più di quanto mi sarei immaginata.
Concordo con Lionel quando dice che è il tipico film che piace all'Academy, così pieno di buone intenzioni, con una bella storia umana e che tocca uno dei temi cui l'America è più sensibile.
Tuttavia il film non è ipocritta, ma è sincero, è forse un pò ruffiano sopratuttto nel finale ma stimola una commozione vera, e non è forzato o didascalico come un certo cinema impegnato.

Davvero brave tutte le attrici, nessuna esclusa. Va a finire che, forse, quella che mi è piaciuta meno è Viola Davis. Mi aspettavo da lei veramente molto, e il suo personaggio, centrale forse ai fini della storia, nell'economia del film è marginale rispetto agli altri. Lei è una brava attrice, sceglie la sua chiave interpretativa e la porta avanti fino in fondo, insomma fa un gran bel lavoro sul personagigo, ma rimane un pò incastrata tra Emma Stone e Octavia Spencer, che sinceramente si prende tutti gli spazi.

Meravigliosa Jessica Chastain. Non vincerà l'Oscar, ma i momenti in cui c'è lei sono impagabili, ed ha una tale presenza scenica che le basta un'occhiata da un vetro per incantare. Dispiace solo che il suo personaggio sia sacrificato, perché la sua storia, accanto a quella di Octavia Spencer, è quella che si segue con più piacere, quella che ha più ampi margini, quella che ti racconta il senso di una società arretrata, gretta e ottusa, dove diverso è nero come biondo o bello. L'odio è nel cuore e negli occhi.