Alfred Hitchcock (libri)

Biografie, saggi, interviste e filmografie...

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    Francesca

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    ALFRED HITCHCOCK

    hitchcock


    La sua vita, i suoi film... Saggi, biografie, interviste...

    In continuo aggiornamento!



    *Boschi A., Hitchcock. Intrigo internazionale, Lindau 2005
    Opera polisemica, stratificata e complessa, che nasconde dietro la sua apparente "leggerezza" profondità insospettate, "Intrigo internazionale" ha stimolato più di ogni altro film di Hitchcock l'esercizio interpretativo. Tuttavia le sue analisi testuali, ottremodo persuasive nella decifrazione di singoli elementi formali o tematici, spesso deludono invece nell'interpretazione complessiva. Così, di volta in volta, il capolavoro hitchcockiano è stato ridotto a una versione moderna dell'"Amleto", a un compendio dei seminari di Lacan o a un saggio antropologico sulla società americana. Di fronte alla sua complessa geografia anche il critico più avveduto rischia talora - come Cary Grant - di perdere la bussola, lasciandosi trascinare dalle correnti del testo o costringendolo a seguire rotte che gli sono estranee. All'origine di questo lavoro vi è dunque l'esigenza di mettere un po' d'ordine, accogliendo le intuizioni critiche più persuasive ma prendendo al tempo stesso le distanze dagli abusi interpretativi perpetrati a suo danno.

    *Boschi A., Hitchcock. Nodo alla gola, Lindau 2009
    Nell'ambito del cinema classico hollywoodiano, "Nodo alla gola" costituisce senz'altro il caso più radicale di impiego del piano-sequenza come alternativa alla discontinuità del montaggio. Non sorprende quindi che, almeno inizialmente, sia stato soprattutto questo aspetto ad attirare l'attenzione della critica. Giudicato da alcuni un affascinante esperimento, da altri un vuoto esercizio di stile, solo in anni recenti il film è divenuto oggetto di attente letture che hanno messo in luce l'interesse dei temi affrontati, alcuni dei quali risultano inediti - come i riferimenti filosofici presenti nella sceneggiatura - mentre altri rinviano a ossessioni ricorrenti in tutta l'opera di Alfred Hitchcock: dal tema del delitto perfetto al motivo del transfert di colpa, dall'idea dell'omicidio come esercizio artistico alle implicite ma palesi connotazioni omosessuali. Raccogliendo i suggerimenti presenti negli studi sul regista britannico e nei contributi specifici su "Nodo alla gola", il presente lavoro - il primo interamente dedicato a questo film - si propone di fare piena luce su una tappa importante dell'itinerario hitchcockiano.

    *Bruzzone N., Caprara V., I film di Alfred Hitchcock, Gremese, Roma 1982

    *Del Ministro M., Hitchcock. La donna che visse due volte, Lindau 2009
    La vertigine è la più grande epifania di "La donna che visse due volte. Nell'odissea dello spazio e del tempo, miseri amanti, immersi nella spirale di una città, San Francisco, vivono nel desiderio sempre umiliato di un paradiso terrestre impossibile. Questa fiaba cinematografica ci invita a una riflessione sui legami precari della coppia e sulla falsa rispettabilità della famiglia, sul pregiudizio razziale e sull'ambiguità delle leggi, sul silenzio di Dio e sull'enigma della nostra identità. Privo di un perno in cui consistere, l'uomo vive in uno stato di solitudine incosciente. Nella sua analisi Del Ministro attinge, fra varie fonti culturali, ad alcune immaginose coordinate create da Joyce in "Il ritratto dell'artista da giovane".

    *Duncan P., Alfred Hitchcock, Taschen, Roma 2003
    Hitchcock è sinonimo di suspense; i suoi celeberrimi film quali "Rebecca", "Vertigo", "La finestra sul cortile" e "Psycho" hanno contribuito a fondare un vero e prorio stile cinematografico spesso imitato, ma mai eguagliato. Questo libro che percorre le tappe della sua carriera presenta anche la lista dei suoi cameo.

    *Duncan P., Tutti i film di Alfred Hitchcock, Lindau, 2007
    Una scheda analitica - e molto cinefila nel suo spirito classificatorio - per ogni film di Alfred Hitchcock, da "The Pleasure Graden" (1925) a "Complotto di famiglia" (1976), con tutte le voci più importanti, dal cast al plot, dai dati filmografici completi ai temi ricorrenti, dalle soluzioni visive e sonore più geniali alle "invisibili" apparizioni del regista, fino al tradizionale "MacGuffin", senza dimenticare tantissime curiosità e divertenti aneddoti.

    *Fogli S.,Hitchcock e la vertigine interpretativa, Romano Editore, 2010

    *Galeri M., Alfred Hitchcock. Un viaggio nel suo mondo sonoro, Lindau 2005
    L'obiettivo generale di questo libro è quello di mettere in evidenza come l'esperienza cinematografica non si configuri solo in termini di visione, ma anche di ascolto. Ascolto che altamente incide sulla percezione delle immagini, ma per lungo tempo trascurato in sede storico-critica. L'espressione stessa "vedere un film", abitualmente usata per indicare la fruizione di un prodotto audiovisivo, denota la scarsa importanza attribuita tutt'oggi al suono cinematografico: si tende a relativizzare il potente contributo, che, pure se ignorato, agisce sullo spettatore a livello inconscio e subliminale.

    *Giori M., Alfred Hitchcock. Psyco, Lindau 2005
    Proprio quando la sua fortuna critica si trovava a un punto di svolta, Hitchcock sorprese il pubblico e i recensori allontanandosi dalle formule dei suoi consueti film a suspense e realizzando una grande "giostra" macabra. Ma dietro la sua parvenza dimessa - fu girato con pochi soldi, in bianco e nero, in formato non panoramico - "Psyco" è un'opera estremamente complessa e innovativa, capace di scavare nelle pieghe più angosciose della società. Sulla falsariga del romanzo omonimo di Robert Bloch - un libro di controversa qualità, sottoposto peraltro a sottili ma significative manipolazioni Hitchcock aggiorna il binomio romantico amore-morte alla luce della vulgata psicoanalitica diffusasi negli Stati Uniti negli anni '50 e porta alle estreme conseguenze le sue ossessioni per la violenza, il sesso e le inibizioni prodotte dalla famiglia. Ne risulta un film eversivo e proteso verso la modernità, capace di incidere sull'immaginario collettivo anche oggi, a distanza di mezzo secolo dalla sua uscita.

    *Giori M., Subini T., Nel vortice della passione. «Vertigo» di Alfred Hitchcock, CUEM, Milano 2006

    *Hitchcock A., Io confesso. Conversazioni sul cinema allo stato puro, Minimum fax, Roma 2008
    a grande fama di Alfred Hitchcock è sempre stata accompagnata da una grande esposizione mediatica: il "re del brivido" non si è mai negato ai giornalisti, e le sue interviste si contano a centinaia. In questo volume ne sono raccolte solo una ventina, ma scelte con la massima cura in modo da illustrare gli snodi più importanti della sua lunga carriera: il passaggio dal muto al sonoro, dall'Inghilterra all'America, dal giallo d'azione al thriller psicologico, dal ruolo di regista a quello di regista-produttore. Ricche di aneddoti poco noti, battute, divagazioni, queste interviste offrono il ritratto di un artista dalla mente sottile e vivace, sempre pronto a reinventarsi nel confronto con gli interlocutori (fra cui personaggi d'eccezione come Andy Warhol e Claude Chabrol), ma anche di un professionista del cinema che ama discutere argomenti tecnici come la creazione della storia, il ruolo degli attori, l'uso del colore, il rapporto con la televisione.

    *Hitchcock A., Hitchcock secondo Hitchcock. Idee e confessioni del maestro del brivido, Baldini Castoldi Dalai, Milano 2003

    *Spoto D., Il lato oscuro del genio, Lindau, Milano 2003
    In questa biografia, Donald Spoto esplora le radici profonde delle ossessioni di Hitchock - per il cibo, l'assassinio, l'amore idealizzato... - e ricostruisce le origini del suo incomparabile e bizzarro genio, dagli anni della fanciullezza e della formazione a quelli del successo americano. Basata su un centinaio di interviste realizzate con i suoi attori, sceneggiatori e collaboratori, oltre che su ricerche originali di inusitata ampiezza, "Il lato oscuro del genio" ricostruisce ogni episodio della vita del grande regista con dovizia di particolari spesso inediti e con grande maestria narrativa.

    *Truffaut F., Il cinema secondo Hitchcock, Il Saggiatore, Roma 2009
    L'autore dei "Quattrocento colpi" interroga provocatoriamente quello di "Psycho". Il lungo, appassionante dialogo svela al lettore la vita e le opere di un uomo incredibile e di un regista straordinario. Analizzando la vasta produzione di Hitchcock, i due parlano di invenzioni visive, montaggio, taglio delle inquadrature, narrazione. Ma il discorso sfocia volentieri nella sfera del sogno, dell'eros, delle emozioni e svela la figura enigmatica e geniale di Hitchcock, tanto rigoroso e metodico nella sua arte quanto umorale e lunatico nelle sue relazioni con il mondo. Un viaggio ipnotico nella mente di un uomo che con i suoi film è riuscito a segnare la storia della settima arte, ma soprattutto un grande libro sul cinema, frutto di lunghi colloqui tra due artisti consapevoli degli strumenti della propria arte.

    *Zanichelli M.,Psyco & Psyco. Genesi, analisi e filiazioni del thriller più famoso della storia del cinema , Le Mani-Microart'S, 2010
    "Psyco" come il capolavoro cult di Alfred Hitchcock. "Psycho" come il romanzo di Robert Bloch da cui è stato tratto, i corrivi sequel degli anni Ottanta e il remake di Gus Van Sant. Il thriller che avrebbe segnato la storia del cinema era un progetto in cui nessuno credeva e che il sessantenne Hitchcock trasformò in un successo planetario. Un film pianificato "per far urlare il pubblico", dove si mescolano voyeurismo, psicopatologia sessuale e violenza, che sconvolse le platee di mezzo mondo e che, a distanza di cinquant'anni, non ha perso un grammo della sua forza d'urto. Uno shocker che generò una serie infinita di tentativi d'imitazione, tra plagi, omaggi, citazioni e rifacimenti, a partire dalla celebre sequenza della doccia, che avrebbe impresso tracce indelebili nell'immaginario collettivo della modernità. Questo libro parte dall'analisi "a tutto campo" di Psyco di Hitchcock (i personaggi, l'intreccio, il linguaggio, i retroscena, le rivoluzionarie strategie di marketing), per poi inoltrarsi nelle sue molteplici filiazioni, dal controverso Homicidal a Le verità nascoste, dalle riletture di Brian De Palma alle parodie di Mel Brooks e dei Simpson, fino al caso limite della "riproduzione" firmata da Gus Van Sant. Il libro è corredato da più di 60 fotografie, in bianco & nero e a colori, che dialogano con il testo, mostrando al lettore i momenti "clou" del capolavoro di Hitchcock e delle sue principali derivazioni.

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    La ricerca bibliografica è a cura di Deanie e di CineReview...
    Se utilizzate il materiale pubblicato per tesi o ricerche, siete pregati di darne comunicazione allo staff. Grazie!

    Si accettano richieste, proposte e suggerimenti!



    Edited by deanie - 26/9/2011, 21:50
     
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    I migliori, almeno per me, restano il libro-intervista di Truffaut e la biografia di Spoto.
     
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    Mi sono comprato Il Cinema secondo Hitchcock di Truffaut, speruma!
     
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    E' bellissimo, ottima scelta! Ti divertirai, è pieno di aneddoti e poi, essendo un'intervista tra cineasti, è privo di lungaggini e pesantezze da critico cinematografico.
    Fammi sapere il tuo commento!
     
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    Consiglio questo :

    * Slavoj Zizek, L'universo di Hitchcock, Milano, Mimesis, 2008. ISBN 978-88-8483-447-8.
    Questo saggio è un perfetto esempio dì cosa sia in grado di fare i! filosofo sloveno Slavoj Zizek quando può mescolare a piacimento gli ingredienti che gli sono più congeniali: psicoanalisi, cinema e filosofia. Attraverso l'analisi di uno dei più famosi film di Hitchcock, "Psycho", Zizek espone mirabilmente le differenze che dividono usi approccio estetico moderno da uno post-moderno: mentre l'arte moderna è semplicemente shockante per il pubblico, quella postmoderna comprende in sé tutte le possibili interpretazioni che essa stessa mette in moto. La riflessione su Hitchcock diventa così al contempo auto-riflessione, considerazione critica e messa in discussione continua dei paradigmi che sorreggono le teorie estetiche, In una sorta di strabismo continuo, soggetto e oggetto della riflessione non cessano di scambiarsi di posto e di cancellare la distanza che li separa.
     
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    Si parla quindi di filosofia in Hitchcock? Sembra molto interessante :)
     
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    Sì, è un bel libro. Più che filosofia ne parla in termini psicoanalitici, con Lacan il grande spettro dietro la scrittura di Zizek.
     
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6 replies since 26/9/2011, 20:22   94 views
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