Poesia che mi guardi

Marina Spada - 2009

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  1. cinepatrick
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    Poesia che mi guardi è un film a colori di genere documentario, drammatico della durata di 50 min. diretto da Marina Spada e interpretato da Elena Ghiaurov, Carlo Bassetti, Enrica Chiurazzi, Marco Colombo Bolla.
    Prodotto nel 2009 in Italia e distribuito in Italia da Lo scrittoio il giorno 20 novembre 2009.




    Trama
    Partendo dalla figura di Antonia Pozzi, poetessa originale e appassionata, oggi riconosciuta come una delle voci più alte del Novecento non solo italiano e morta suicida a soli 26 anni nel '38, Poesia che mi guardi vuole riflettere sul ruolo dell'artista e del poeta nella società di allora e di oggi. Il film, partendo dalle poesie e dai temi che la più recente critica ha individuato come centrali nella Pozzi, dà voce alla sua poesia e alla sua tormentata ricerca esistenziale, al suo disagio verso il suo ambiente sociale, la classe alto-borghese milanese, che le impediva di vivere in modo sincero e passionale e verso un mondo maschile che liquidava il suo talento poetico come disordine emotivo. Parlare della Pozzi vuol dire anche riflettere sull'essere donna nella nostra società, sulla creatività al femminile e sul rapporto tra arte e vita. Il film mostra per la prima volta i filmati 8mm girati da Antonia e talvolta da suo padre. Sono immagini che, insieme alle tante fotografie da lei scattate, mostrano la sua famiglia, gli amici, la natura, soprattutto le sue "mamme montagne" e le periferie, che la Pozzi frequentava a amava per la loro autenticità. Motore e voce narrante del film è Maria, una cineasta che, affascinata dalla Pozzi, ne studia l'opera e ricerca il mondo e i personaggi della sua vita. Decisivo per Maria è l'incontro con un gruppo di studenti universitari, gli H5N1, che diffondono le loro poesie in forma anonima sui muri della città, nella convinzione che nelle nostre vite ci sia tanto e sempre più bisogno di poesia. Maria li coinvolge nel suo progetto: vorrebbe che la poesia di Antonia Pozzi, tramite i ragazzi, rinascesse a Milano, non più come espressione solitaria e intima, ma come momento condiviso. Vorrebbe che questa azione diventasse riscatto per Antonia Pozzi, dandole quel riconoscimento e quella visibilità che le erano stati negati in vita.

    Fonte: Movieplayer
     
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