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Il messaggio del cinema
“Sono state abbattute le barriere della miseria e dell’ambiente sociale che ostruivano le vie dell’educazione e si distribuisce la conoscenza in una lingua comprensibile da tutti. Il lavoratore dal vocabolario più povero è eguale all’uomo istruito. La dinastia che si reggeva sulla forza mentale ha posto tutta la sua fiducia nella parola parlata. È entrata in decadenza.
Educazione universale: è qui il messaggio del cinema.
Ricordiamo agli apostoli del dubbio che l’evoluzione avanza lentamente. Il tempo e la distanza sono state annullate dalla magia del film che tesse legami tra i diversi popoli del mondo. Viaggiamo. Il negro del Ghana, nella sua vita di ogni giorno è molto più vicino a noi, anche se il suo ambiente è diverso. Nessun linguaggio è capace di imprimere le cose nella coscienza in una maniera così vivida. Le menti più grandi hanno trasmesso i loro messaggi per mezzo dei libri o di opere teatrali. Il cinema li amplia sullo schermo in modo che tutti possano leggere, comprendere e sfruttare.
Per pochi soldi il povero assiste, con tutta la sua famiglia, alla messa in scena cinematografica delle migliori e più selezionate opere”
Jack London, Il messaggio del cinema (1915), in G.P. Brunetta, Buio in sala, Marsilio, Venezia 1989, p. 148
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