Sister

Ursula Meier - 2011

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. cinepatrick
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    l-enfant-d-en-haut-la-locandina-del-film-234075


    Sister (L'enfant d'en haut) è un film a colori di genere drammatico della durata di 97 min. diretto da Ursula Meier e interpretato da Kacey Mottet Klein, Léa Seydoux, Martin Compston, Gillian Anderson, Jean-François Stévenin, Yann Trégouët, Magne-Håvard Brekke, Gabin Lefebvre, Dilon Ademi, Simon Guélat.
    Prodotto nel 2011 in Francia, Svizzera - uscita originale: 18 aprile 2012 (Francia) - e distribuito in Italia da Teodora Film il giorno 11 maggio 2012.




    Trama
    In una stazione sciistica sulle Alpi, Simon, un orfano di dodici anni, si mantiene derubando i ricchi turisti del posto e vendendo la refurtiva ai coetanei. Con quello che guadagna si prende cura anche della sorella maggiore, Louise, una giovane e affascinante sbandata con diversi amanti. Ma il rapporto tra Louise e Simon nasconde uno strano segreto.

    Fonte: Movieplayer

    Edited by The White - 25/7/2013, 16:53
     
    Top
    .
  2. cinepatrick
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Di Giulio Sangiorgio - FilmTV n. 19/2012

    «L’occasione non fa solo il ladro, fa anche il grand’uomo». Simon è piccolo, all’anagrafe, un petit voleur orfano che abita in un ecomostro addomesticato dalla povertà e vive rivendendo accessori sottratti ai turisti sulle piste da sci. Dal basso della sua abitazione sale ogni giorno nell’alto dei monti, poi ridiscende dalla piramide sociale coperta di neve, per smerciare, prendersi cura della sorella Louise, a stento sopravvivere. Sulla carta, un’opera alla Dardenne. Ma nelle immagini ad alta definizione di Agnès Godard la definizione di realismo vacilla.
    Come in Home. Casa dolce casa? non ci sono istituzioni, non c’è Stato, non c’è Giustizia: l’umanità è un laboratorio astratto e inflessibile di iniquità e solitudine. Un mondo binario e senza dio dove una funivia collega 0 e 1, ricchi e poveri, cielo e terra. Ursula Meier, dopo un esordio smaccatamente metaforico, si muove in equilibrio sul filo di un cinema dove ogni inquadratura è immagine realistica e insieme simbolica, pedina i suoi strepitosi protagonisti fino a farci sentire l’affanno della vita quotidiana, mentre i due si dimenano per svestirsi di quel che sono costretti a essere, recitando ciò che non sono. Per poi, infine, farsi coscienti. Perché non è per dimostrarsi ladri o grandi uomini, l’occasione che cercavano. Ma per riconoscersi e comprendersi, lì, sospesi su quella funivia che collega e divide la terra e il cielo, la miseria dello stato delle cose e quella volontà di vivere chiamata desiderio.»


    Fonte: FilmTv
     
    Top
    .
1 replies since 13/5/2012, 08:48   43 views
  Share  
.