L'assassinio di Martha Moxley - Il cugino dei Kennedy colpevole di omicidio

E' stato riconosciuto colpevole di un omicidio compiuto 27 anni fa e condannato ieri a una pena che va da un minimo di vent'anni all'ergastolo. Finisce dunque dietro le sbarre Michael Skakel, nipote di Robert Kennedy. E per il "clan" più celebre d'America, è un nuovo pesante colpo.

Skakel è figlio di un fratello di Ethel Kennedy - la vedova di Bob, il ministro della Giustizia assassinato durante la campagna per le presidenziali del 1968 - ha 41 anni e, se in carcere osserverà buona condotta, potrà uscire nel 2012. Ma potrebbe restare in cella anche per tutta la vita. Era un adolescente quando uccise la quindicenne Martha Moxley a Greenwich, nel Connecticut. Ma ancora ieri, poco prima che nell'aula del tribunale di Norwalk venisse letta la sentenza, è scoppiato in lacrime reclamando la propria innocenza. "Vorrei poter dire che sono stato io, così che la famiglia Moxley possa avere pace. Ma non sarebbe la verità", ha detto al giudice Kawanewsky.

L'omicidio era rimasto irrisolto per anni, ma sempre più forti erano venuti a galla i sospetti che Skakel avesse potuto coprire il delitto per un quarto di secolo grazie agli stretti legami con la più celebre dinastia politica d'America, una famiglia leggendaria e potente, quanto perseguitata dalla cattiva sorte. Ma alla fine ogni privilegio è venuto meno e il cugino dei Kennedy è stato processato come adulto per un delitto commesso da teen-ager: semicalvo e ingrassato, è ben diverso dall'adolescente lentigginoso innamorato senza speranza della bella Martha, che gli preferiva il fratello maggiore Thomas.

Il delitto, nella notte di Halloween, non aveva avuto testimoni: Martha era stata massacrata a colpi di mazza da golf e il suo assassino l'aveva poi finita conficcandole il bastone in gola. La mazza da golf spezzata era diventata l'elemento chiave delle indagini: apparteneva a un set trovato dalla polizia in casa Skakel. Ma sia Thomas che Michael avevano detto di non sapere niente del delitto e il caso era finito nel dimenticatoio. Era tornato d'attualità nel 1998, quando il detective più celebre del caso O.J. Simpson, Marc Furhman, se ne era interessato.

Fuhrman aveva puntato l'attenzione su Michael in un libro, "Assassinio a Greenwich", in cui ipotizzava che il cugino dei Kennedy fosse riuscito a farla franca grazie alle amicizie e ai dollari della sua potente famiglia. Dorthy Moxley, la madre di Martha, avrebbe voluto per Skakel una pena più alta: un anno dietro le sbarre per ogni anno "rubato" alla vita di sua figlia.

Fonte: La Repubblica

Verdetto dei giurati: Michael Skakel a 15 anni uccise una sua coetanea Cugino dei Kennedy colpevole di omicidio L' omicidio risale alla notte di Halloween di 27 anni fa: la ragazzina fu colpita con una mazza da golf.

Secondo gli esperti è l'eccezione che conferma la regola, imperante nel sistema giudiziario americano, che statisticamente penalizza i poveri e le minoranze. Michael Skakel, 41enne membro del potente e ricchissimo clan Kennedy, è stato riconosciuto colpevole dell' omicidio nel 1975 di Martha Moxley, una sua vicina di casa - ai tempi quindicenne come lui - nell' esclusiva enclave di Greenwich, in Connecticut. Il verdetto della giuria di Norwalk - annunciato in diretta dalle tv - ha colto di sorpresa un' America che nei sondaggi post-O.J. si dice «convinta» che i killer ricchi riescano sempre a farla franca. Non è il caso di Skakel, nipote di Ethel Kennedy, vedova del ministro della Giustizia Robert Kennedy. Dopo un mese di processo e tre giorni di camera di consiglio la giuria non ha creduto alla sua costosa équipe di avvocati, sposando la tesi dell' accusa, secondo cui Skakel, ubriaco e furioso per essere stato rifiutato dalla bella ragazza per la quale si era preso una cotta, l' avrebbe uccisa con una mazza da golf la notte di Halloween del 1975, la festa in cui i ragazzi americani girano mascherati e in cui ogni scherzo è permesso.
A inchiodare il cugino dei Kennedy - un ex alcolizzato grasso, calvo e dall' aria perennemente triste - sono state le confessioni fatte dallo stesso imputato nel corso degli anni e confermate da numerosi testimoni presentatisi a deporre. Incluso l' autista e alcuni compagni di scuola alla Elan School, un centro di riabilitazione dall' alcol e la droga per ragazzi ricchi nel Maine.
Ma la vera eminenza grigia dietro al caso che potrebbe costare l'ergastolo a Skakel è il detective più celebre del processo O.J. Simpson. Mark Furhman, che nell' 88 pubblica un libro, Assassinio a Greenwich dove accusava l' uomo di essere riuscito a farla franca grazie alle amicizie e ai dollari della sua potente famiglia, la dinastia politica più famosa d' America.

Nonostante la fama da estremista di destra di Furhman - i Kennedy sono tradizionalmente democratici di sinistra - anche la stampa liberal sposa subito la sua causa, persuasa che Skakel abbia conservato il suo tragico segreto per oltre un quarto di secolo proprio grazie al nome. Ben pochi scudi si levano in difesa di Skakel, processato come adulto - e senza prove di Dna né testimoni oculari - per un delitto commesso a 15 anni. Il triste epilogo della sua vicenda riporta alla ribalta quella che i media hanno ribattezzato «la maledizione dei Kennedy».

Michael Skakel, 41 anni, è nipote di Ethel, la vedova di Robert Kennedy, l' ex ministro della Giustizia assassinato il 6 giugno 1968. I giurati del tribunale di Norwalk hanno riconosciuto Skakel colpevole di aver ucciso Martha Moxley, 27 anni fa. Sia Michael che Martha all'epoca avevano 15 anni e abitavano nell' esclusiva area residenziale di Greenwich, nel Connecticut. Martha è stata trovata assassinata a colpi di mazza da golf la notte di Halloween, il 30 ottobre 1975. Michael l' avrebbe uccisa per gelosia, perché Martha gli preferiva il fratello Tommy, a lungo sospettato del delitto. Michael ha sempre sostenuto che nell' ora dell' omicidio si trovava da una cugina a Greenwich: ha già annunciato che ricorrerà in appello.

Fonte: A. Farkas, Corriere