Pinocchio (2012)

Enzo D'Alò - 2012

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    Pinocchio è un film di genere animazione della durata di 75 min. diretto da Enzo D'Alò e con le voci di Robert Naylor, Lucio Dalla, Paolo Ruffini, Rocco Papaleo. Prodotto nel 2012 in Italia, Francia, Belgio e distribuito in Italia da Lucky Red il giorno 21 febbraio 2013.




    Trama
    Il falegname Geppetto costruisce un burattino da un ciocco di legno e gli dà il nome di Pinocchio. Ma il burattino scappa, e nei suoi numerosi incontri rischia di perdere la vita. Fortunatamente arriva a salvarlo la Fata Turchina, che lo cura insieme al Corvo, la Civetta e il Grillo-parlante. Pinocchio finisce nell'Isola dei Balocchi e viene trasformato in asino. Infine si ritrova nel ventre di un pescecane, dove ritrova e salva Geppetto, che con la sua barca era andato a cercarlo in mare ed era stato da questo inghiottito.

    Fonte: Movieplayer




    pinocchio-il-burattino-di-carlo-collodi-rivisto-da-enzo-d-alo-265929

    pinocchio-mastro-geppetto-con-il-suo-pinocchio-in-una-scena-del-film-di-enzo-d-alo-247281

    pinocchio-l-ingenuo-burattino-creato-da-carlo-collodi-in-una-scena-del-film-con-il-gatto-e-la-volpe-265930

    pinocchio-mangiafuoco-e-pinocchio-in-una-scena-del-film-di-enzo-d-alo-247280

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  2. cinepatrick
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    NOTE DI PRODUZIONE DI ENZO D'ALO'

    CITAZIONE
    È dal 2000, appena terminata la quarta versione della sceneggiatura, che mi arrovello su quale sia la strada corretta e originale per ri-raccontare la storia di Pinocchio.
    Abbandonata. Ripresa. Abbandonata, poi ripresa, poi nuovamente abbandonata.
    Per quale reale motivo Collodi scrisse una storia per bambini, moralista, troppo, lui che moralista non appariva? Perché una storia per i bambini? Qual era il punto di vista della storia? Pinocchio o Geppetto, la Fatina o il Grillo?
    Alle tante metafore contenute nel testo mi mancava il collegamento e soprattutto la motivazione iniziale dell’autore.
    Poi il mio babbo ci ha lasciati, una notte di novembre del 2003.
    Ho cercato di approfondire i perché di un dialogo spesso sempre superficiale, avevo bisogno di capire e giustificare il mio atteggiamento di figlio “non ubbidiente”. Ma anche di comprendere che cosa avesse prodotto le sue aspettative nei miei confronti, da me sovente disattese…
    La memoria di mio padre, il suo rifugiarsi in certezze perdute e lontane, ritrovarsi in una foto di guerra, cercare in noi figli, in me, la possibilità di rivivere di ciò che aveva vissuto ma anche (soprattutto?) di ciò che non aveva vissuto, perduto.
    Guardarsi nei miei occhi, con i miei occhi, mentre io, suo piccolo golem di ciccia, ero spietato nel sistematico sovvertimento delle sue aspirazioni, dotato di volontà propria, padre a mia volta di me stesso.
    Ho riletto il romanzo di Collodi sotto questa nuova luce.
    Mentre Geppetto costruisce Pinocchio, si rivede nel suo volto. Immagina ciò che Pinocchio vede quando lo guarda. Si accorge di trasformarsi nel padre di se stesso. Nel bambino-burattino rivede il suo passato e, anche, le aspettative perdute. Si emoziona. Ha nostalgia per le scelte che non ha mai fatto.
    Forse Geppetto costruisce Pinocchio nella speranza di non finirlo mai? Il suo obiettivo è il percorso, la fantasia interiore che scatena il processo di creazione: è il suo punto di vista di bambino perduto ad immaginarsi tutta la storia.
    Il rimpianto, la memoria, il futuro e le aspettative diventano Pinocchio.

    Enzo d’Alò.

    LUCIO DALLA RACCONTATO DA ENZO D'ALO'

    CITAZIONE
    Quando decisi di lavorare a questo film immaginavo solo un musicista in grado di interpretare le sonorità di un’opera cosí fantasiosa e articolata qual è il Pinocchio: Lucio Dalla.
    La storia di Collodi pretendeva suoni suggestivi, classici e moderni al tempo stesso. Lucio autore multiforme e multimediale, curioso e attento a ogni linguaggio, io che mi chiedevo come superare gli inevitabili paragoni con tutti coloro che si erano cimentati in passato con questo romanzo di formazione-capolavoro.
    Lucio aveva una passione per Rossini, la cui musica avevo scoperto, man mano che lavoravo, avere molte analogie con Pinocchio. Addirittura le parole iniziali del libro, “C’era una volta un re…”, echeggiavano la prima frase musicale della Cenerentola, “Una volta c’era un re…”. Fu proprio dalla musica di quest’opera lirica che cominciammo a sviluppare i temi musicali del Pinocchio, con l’aiuto delle orchestrazioni di Roberto Costa, braccio destro di Lucio per oltre vent’anni.
    È stato un lavoro di passione ed esperienza durato tre anni, durante i quali, man mano che si sviluppava e prendeva corpo il film, le sue musiche si adattavano e traevano ispirazione, crescevano insieme.
    Questa colonna sonora è ricca ed elaborata, poetica e raffinata ma allo stesso tempo rock popolare e contaminata, hip hop, charleston e R&B, come deve essere la musica di un film rivolto ad un pubblico eterogeneo.
    E la presenza di Lucio, musicista eclettico e appassionato, si percepisce anche nei suoi assoli di clarinetto, o nel suo skat serrato della canzone piena di ritmo e allegria scoppiettante che descrive il Paese dei Balocchi.
    Alla fine di febbraio, poco prima che Lucio iniziasse la sua tournée, decidemmo di finire le ultime registrazioni e assemblare il lavoro poiché, al ritorno dal suo tour, io sarei stato ormai impegnato al missaggio.
    Fu così che registrammo le canzoni con Nada, Leda Battisti, Marco Alemanno e, proprio l’ultimo giorno, il suo doppiaggio del Pescatore Verde e le due canzoni da lui cantate.
    Alla fine della giornata, prima che ripartissi con i nastri in tasca, ci sedemmo insieme a bere un bicchiere.
    Mi scusai con lui per averlo impegnato per tre anni, un tempo lunghissimo rispetto a tutti gli altri film a cui ho lavorato, ringraziandolo per tutto l’impegno messo e il risultato ottenuto, ma Lucio si mise a ridere, e mi disse con il suo simpatico accento bolognese :
    “Ma scherzi, sono io che ringrazio te per avermi fatto partecipare a questo progetto straordinario. Io mi sono divertito da pazzi. Adesso voglio fare tante altre cose!”. Ciao Lucio.
    Enzo d’Alò.

    Grazie a Cineblog per aver riportato le meravigliose parole di Enzo D'Alò, il mago dell'animazione italiana.
     
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1 replies since 19/2/2013, 12:09   99 views
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