Il mistero della morte di Natalie Wood: omicidio o incidente?

Natalie Wood, Splendor, Robert Wagner, Christopher Walken

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    Il mistero della morte di Natalie Wood: omicidio o incidente?

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    Morire a soli 43 anni in un modo misterioso. E’ il terribile destino dell’affascinante Natalie Wood annegata dopo una caduta dal suo yacht “Splendor”.
    Era la notte del 29 novembre 1981 quando la famosa attrice, per cause ancora tutte da chiarire, finisce in mare. A bordo del panfilo il marito Robert Wagner, anche egli famoso attore, ed un loro intimo amico, sempre un attore, Christopher Walken. Entrambi hanno dichiarato che Natalie sia caduta in acqua per un banale incidente. Tra le loro due dichiarazione non è stata notata nessuna contraddizione. Per molti anni si è sospettato che la morte dell’attrice sia stata provocata da un litigio per un presunto “triangolo” amoroso con il marito e Walken.
    Il corpo ormai privo di vita è stato poi recuperato al largo dell’isola Santa Catalina in California. Dopo 25 anni resta sulla sua prematura scomparsa un alone di mistero. (Fonte: http://guide.supereva.it/cronaca_nera/inte...03/248909.shtml)

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    La morte e le prime indagini
    La sera del 28 novembre avevano gettato l’ancora a Isthmus Cove, un porticciolo di Catalina Island. Quando il cadavere fu ritrovato, il giorno dopo, l’attrice indossava un giaccone sopra la camicia da notte e un paio di calzini: la teoria ufficiale, con cui fu chiuso il caso, affermava che Natalie Wood fosse semplicemente scivolata in acqua, ubriaca, mentre si affacciava al parapetto o tentava di fissare una scialuppa che faceva rumore colpendo la fiancata dello yacht.

    Iniziarono subito le ipotesi giornalistiche: la vita dell’attrice, famosa fin da bambina, era stata costantemente al centro dell’attenzione mediatica per avventure romantiche, divorzi, alcolismo. La morte improvvisa aggiungeva alla lista anche il sospetto di un suicidio o, addirittura, di un omicidio. Una donna che si trovava su un altro yacht nelle vicinanze raccontò alla polizia che, verso la mezzanotte di quel 28 novembre, aveva sentito urla di richiesta di aiuto per almeno un quarto d’ora, finché una voce maschile non aveva risposto, con molta tranquillità, «calmati. Stiamo arrivando a prenderti.» Nonostante questo non fu mai provato che la persona che urlava fosse Natalie Wood, e la sua morte fu archiviata come annegamento accidentale per ubriachezza.

    L’11 marzo 2010 la sorella minore di Natalie Wood, l’attrice Lana Wood, ha dichiarato che avrebbe fatto richiesta di riapertura delle indagini e ieri, il 17 novembre 2011, l’ufficio dello sceriffo della contea di Los Angeles ha annunciato la riapertura del caso sulla base di nuove informazioni ricevute. Durante la preparazione di uno speciale per il trentesimo anniversario della morte, infatti, il capitano dello yacht Dennis Davern avrebbe fatto dei commenti di cui non si conosce ancora il contenuto ma che, secondo lo sceriffo Lee Baca, vale la pena approfondire.
    (Fonte: il post)

    Woods



    La riapertura delle indagini

    Nuove informazioni sulle circostanze della morte dell'attrice hanno portato alla riapertura del caso nel novembre del 2011 ma non portarono a nessuna nuova informazione e vennero così chiuse nel gennaio 2012.
    Nel gennaio 2013 le indagini vengono nuovamente riaperte. Una nuova autopsia condotta sul corpo rivela infatti la presenza di lividi sulle braccia, sui polsi e sul collo, che fanno ipotizzare un'aggressione. Il medico legale afferma in una nota: "L'esame condotto non è in grado di escludere delle cause non accidentali che avrebbero procurato tali lesioni dato che ci sono ancora troppe questioni irrisolte, le ragioni del decesso restano indeterminate".

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    CITAZIONE
    A riportare il mistero in prima pagina è stato Lakshmanan Sathyavagiswaran. Non è il personaggio di un film di Bollywood, come il nome potrebbe far credere, ma il medico legale di Los Angeles che ha appena esaminato il cadavere riesumato dell'attrice. Un atto apparentemente fuori tempo massimo, ma reso necessario dalla riapertura del caso, disposta nel novembre scorso in seguito all'emergere di non meglio identificati nuovi elementi. Pareva francamente una perdita di tempo, e invece c'è scappato il colpo di scena: il medico ha ravvisato segni mai notati prima sulle braccia, sul collo e sulle gambe della donna, e ha deciso di cambiare il certificato di morte, attribuendo il decesso ad “annegamento e altre cause non definite”. In sostanza, Sathyavagiswaran non se la sente di escludere la possibilità che la donna sia stata aggredita prima di cadere in acqua.

    Anche se nessuno si è lontanamente azzardato a pronunciare la parola omicidio, la novità non è di poco conto, anzi ha tutto l'aspetto di una bomba. Oltre a rappresentare un autentico siluro nella schiena del collega che all'epoca aveva parlato senza esitazioni di incidente (e che quei segni non li aveva visti o non aveva dato loro alcuna importanza), la relazione odierna del medico legale suggerisce nuove inquietanti considerazioni.

    Primo: è cosa arcinota che Natalie Wood non sapeva nuotare. Era rimasta traumatizzata dall'acqua dopo una brutta avventura vissuta da bambina e, anche se le piaceva navigare sul suo Splendor (uno yacht che prendeva il nome da uno dei suoi film più famosi, Splendore nell'erba), manteneva un'estrema diffidenza verso l'acqua. Finora la tesi ufficiale sulla sua fine sosteneva che fosse scivolata in mare e quindi annegata perché completamente ubriaca, ma i segni sul suo corpo teoricamente autorizzano anche un'altra ipotesi, e cioé che Natalie abbia lottato disperatamente per evitare di essere gettata fuori bordo, dove l'attendeva una morte certa.

    E qui passiamo al secondo punto: quel 29 novembre, sullo Splendor, insieme alla Wood c'erano solo il marito (nonché celeberrrimo collega) Robert Wagner, e l'amico di famiglia Christopher Walken, con cui l'attrice aveva appena finito di girare il film Brainstorm. Personaggi al di sopra di ogni sospetto, che tra l'altro furono in grado di fornire alla polizia una versione dell'accaduto che collimava in ogni dettaglio. Ciò nonostante non mancarono, all'epoca del dramma, malignità sul rapporto che legava i tre. Si parlò di una forte gelosia di Wagner verso quello che avrebbe considerato un rivale, ma anche di uno scandaloso triangolo amoroso. Insomma, tutto e il contrario di tutto.

    A. Rivaroli, Panorama

    Cultura popolare
    *Sulla vicenda nel 2004 il regista Peter Bogdanovich ha diretto il film TV The Mystery of Natalie Wood.

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