Blues Brothers - Il mito continua

John Landis - 1998

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    Blues Brothers 2000

    Blues Brothers - Il mito continua (Blues Brothers 2000) è un film del 1998. Diretto da John Landis. Genere: comico, crime, musical. Durata: 123 minuti. Sceneggiatori: Dan Aykroyd, John Landis. Cast: Dan Aykroyd, John Goodman, J. Evan Bonifant, Joe Morton.



    Trama
    Elwood (Dan Aykroyd), uno dei due fratelli Blues, esce di prigione e viene a sapere della morte del fratello Jake (John Belushi) e di Curtis (Cab Calloway), figura paterna ai tempi dell'orfanotrofio. Elwood viene contattato ancora una volta dalla Suora Mary "Pinguina" Stigmata, che questa volta gli chiede aiuto per raccogliere fondi e costruire un ospedale per bambini. Elwood riunisce così la band ancora una volta, con il figlio illegittimo di Curtis, Cab (Joe Morton), e un giovane orfano di nome Buster (J. Evan Bonifant). La Blues Brothers Band al completo partecipa poi alla "Battle of Bands" di New Orleans per vincere il premio finale e finanziare la costruzione dell'ospedale.

    Fonte

    Trailer



    Edited by The White - 31/12/2013, 00:03
     
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    Sta per arrivare un super post lunghissimo.
    Come è evidente sto facendo un ripassone generale di Dan Aykroyd e ne ho approfittato per vedere un film che ancora non avevo mai visto; il secondo capitolo di The Blues Brothers.
    Inizio dicendo che è certo che si sente l'assenza di John Belushi, Elwood Blues è un personaggio che vive in coppia in simbiosi con il fratello, senza di lui emerge tutto il disagio del personaggio. Come sequel per me è riuscitissimo e non condivido affatto tutte le critiche che gli sono state fatte. Critiche, tra l'altro, molto concrete devo dire... del tipo: "Aykroyd è invecchiato." e "John Belushi è morto." e "C'era una mucca, prima." Quasi nessuna critica basata esclusivamente sulla vista del film, il che è sconfortante. Ma dove è finita quella sana vecchia psicopatia amorale che un tempo portava la gente per bene a fregarsene della morte di un cocainomane? Boh smile_dramma
    In poche parole tutte critiche formulabili dalle premesse e poco o niente basato effettivamente sul film, film che, quando ti va bene, viene criticato poiché troppo simile al primo capitolo.
    Non fraintendetemi; il primo rimane insuperabile, ma l'aver fatto un sequel che non lo supera non è una motivazione sufficiente per appioppare a questo film la media vergognosa di 4.7 su IMDb. Soprattutto perché tanta gente valuta con asprezza le intenzioni di Aykroyd valutandole come esclusivamente mosse da avarizia (no 'spe, non avarizia, quella per cui uno vuole guadagnare tanto... mi sfugge il nome), quando basta aver ascoltato una sua mezza intervista per ricredersi, o quando, almeno, basta aver capito il messaggio dei Blues Brothers, molto più potente in questo secondo capitolo rispetto a quanto non fosse nel primo. Il primo film è tanto leggero quanto il secondo è profondo e vissuto. Gli manca la freschezza ma acquista volume... stagionatura.
    Mi addentro nella più psicotica delle indagini... (e spero di riuscire nel mio intento, sai che figuraccia se alla fine dovessi dire un sacco di cagate?)
    Situazione: Elwood esce di prigione e aspetta Jake per un giorno e mezzo finché una guardia non esce e lo avverte della morte di suo fratello. La scelta di far morire Jake è stata estremamente rispettosa e quasi commovente ed è stata affrontata nel migliore dei modi. (e poi, essendo i Blues Brothers una vera band non potevano fare altrimenti) Basta la sua assenza a dare il tono drammatico necessario, un tono presente da quel momento fino alla fine del film che si percepisce semplicemente attraverso questo duo spezzato, questo personaggio che prima era in due e ora è in uno. forever_alone
    Qualsiasi negatività aggiunta non avrebbe reso il momento più drammatico ma solo più speculativo. I due fratelli rappresentano l'amicizia tra i due comici e la rottura di un rapporto durato 8 anni e mai dimenticato. (alcune frasi di Aykroyd: "lui era davvero mio fratello", "penso a lui ogni giorno" e, parafrasando, "se fosse ancora vivo saremmo amici ma non avremmo fatto altri film" - quindi niente Blues Brothers 2000) Portare sul grande schermo questa storia è stata una manifestazione di dolore e, credo, un modo per guardare avanti. E se basta lo sguardo basso di Elwood sotto gli occhiali inserito in una situazione così assurda/ironica data dal contesto a trasmettere tutta la disperazione necessaria, allora direi di dare una chance a questo povero film, eddai... Non è stato capito perché la mente va subito all'immediato e al tangibile trascurando quello che può essere il vissuto più autentico che sta dietro a un film. C'è chi pur non avendo conosciuto Belushi ha criticato questa pellicola giudicandola un modo per arraffare soldi irrispettoso della memoria di un bravo attore, trascurando del tutto il fatto che, chi questo film l'ha fatto, a Belushi lo conosceva per davvero...
    E 'nzomma... dite pure che vivo nel modo dei sogni dove tutto è fatato e sincero ma (frase dolciotta mielosa a effetto tra 3... 2... 1...) sicuramente anche Aykroyd sta nel mondo dei sogni e per questo lo stimo un casino...
    Torno al film. E che cavolo può fare Elwood? Nel primo film tutti hanno cambiato vita e probabilmente l'unico motivo per cui Jake indossa la divisa è perché ce l'aveva quando era finito in carcere e se l'è rimessa quando è uscito giusto per evitare di mostrare il cespuglio a tutti. Ma Elwood ha la divisa nonostante lo scioglimento della band perché è uno attaccato alla routine, e infatti mangia solo "dry white toasts", ritrovarlo immutato almeno in superficie dopo 18 anni non sorprende affatto ed è del tutto in linea con il personaggio. Ma il personaggio non rimane fossilizzato, invece cresce e matura. Impara piano piano a vivere nel mondo e a fare a meno di Jake, cosa che prima gli sarebbe risultata impossibile. (qui vedo l'evidente parallelismo con la vita dell'attore) Nel primo film no Jake=no banda e Elwood si accontenta di un lavoro mediocre e di un monolocale ridicolissimo. Con l'arrivo del fratello molla il lavoro e non si preoccupa dell'esplosione del suo monolocale. Mi viene in mente un intervista fatta a Francesco Tricarico (che per molti versi mi ricorda Elwood Blues) dove diceva che negli anni in cui ancora non era riuscito a fare successo con la sua musica lui lavorava da pulitore, perché o faceva qualcosa di totalmente appassionante (musica), o qualcosa di totalmente terribile (le pulizie), nessuna alternativa era valida. Mi sto dilungando troppo... Nel secondo film il personaggio è molto più aperto, parla di più, ha imparato a 45 anni (o giù di lì) a muoversi nel mondo. A 30 anni è ancora profondamente immaturo e si porta dietro un sacco di cicatrici che, invece di avergli dato esperienza e sicurezza, hanno solo contribuito a renderlo più vulnerabile. Nel secondo capitolo anche Elwood entra nel mondo degli adulti e impara a gestire meglio i suoi sentimenti e allora emerge il suo carattere individuale. E' un carattere pacato che ha imparato a mostrarsi senza donare a tutti il lato più debole di sé, al contrario nel primo capitolo non riusciva a mostrarsi eppure nel non detto emergeva tutto il suo lato più da lumaca molliccia che la puoi schiacciare quando vuoi.
    Sì vabbè lo so che sembro una di quei critici d'arte che vede un punto e si inventa un sacco di idiozie in proposito, ma saranno pur serviti a qualcosa 5 anni di storia dell'arte... E studio psicologia proprio con lo scopo di inventarmi un sacco di idiozie sulla gente.
    E dicevo, che può fare questo Elwood? Riformare la band ovviamente.
    Alcuni pezzi ricalcano pari passo il primo film e non sono certo qui per dire che sono stati scelte felici dato che anche io li avrei evitati, ma piano piano il film ingrana e mostra ancora una volta una grande ingegnosità e una comicità tipica nello stile ma con nuovi esilaranti contenuti. [durante la scenda del cimitero ho riso per almeno 2 minuti, e poi quando il poliziotto guarda le foto segnaletiche di Elwood con gli occhiali e quando lo inquadrano lui si tiene il braccio sugli occhi perché ormai è ipersensibile alla luce... lol. Altro ancora]
    Ad esempio avrei evitato di far cantare ad Aretha Franklin "Respect", ma il resto della colonna sonora è piena di scoperte, novità, pezzi interessanti insomma. Sarà la magia di qualcosa di vecchio che un tempo ti aveva intrippato un sacco... non so... ma tutti amano il pezzo 'Rawhide'



    E devo dire che la sua controparte non ha niente da invidiargli.
    1) Bellissima canzone 2) Musicisti strepitosi, bella questa versione più folk rispetto all'originale bluegrass 3) aggiungo poco altro: - fantasmi scheletrosi nel cielo su cavalli "snorting fire" che cercano di "catch the Devil's herd across these endless skies" - nuvole pioggia e tempesta - la bluesmobile che scolora - il radiocomando a distanza e poi anche se non si vede tutta la band (saranno tipo in 12?) che entra senza problemi nella bluesmobile.



    Ma il messaggio del film... Viene ripetuto in tutte le maniere possibili: il poliziotto che si converte al blues, la presenza di Buster, il titolo che recita "2000" mentre il film è del 1998, il monologo di Elwood, il loro spaziare su diversi generi...
    Ad un certo punto ad Elwood viene richiesta della musica caraibica e lui risponde così: "Uh, ma'am, we're the Blues Brothers. We do blues, rhythm & blues, jazz, funk, soul. We can handle rock, pop, country, heavy metal, fusion, hip hop, rap, Motown, operetta, show tunes. In fact, we've even been called upon, on occasion, to do a polka! However Caribbean is a type of music, I regret to say, which has not been, is simply not, nor will ever be a part of this band's repertoire."
    In pratica... fanno tutto ma musica caraibica proprio no. E la 'ma'am' li incanta e contro ogni premessa fanno musica caraibica, e la fanno bene, ed è bella. C'è bisogno di sottolineare quanto questo film promulghi buona musica al di là di ogni altra cosa? Parte dal blues e dal voler introdurre questo genere in declino negli anni 2000, tra le nuove generazioni, e finisce per dedicarsi al grande tema della musica.



    CIOE', ZOMBIE, zombie verdi, i cowboy che aumentano ad ogni inquadratura, Paul Shaffer come special guest.

    Potrei continuare ancora. E potrei anche elencare i punti negativi di questo film, ma in rete se ne parla già abbastanza male che io mi limiterò alle cose belle.

    Voto: 7.5
     
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1 replies since 29/12/2013, 22:59   53 views
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