Quando il cinema smette di essere soggettivo e diventa oggettivo? Il ruolo della critica e altro..

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  1. mr.wolf
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    Mi auotoquoto riguardo ciò che ho espresso in un topic creato da Lonz@

    CITAZIONE
    In una recensione cinematografica, seppur scritta da Dio, tesa a sottolineare ciò che è "oggettivo", rientra l'opinione soggettiva del recensore? E a questo punto parliamo più di una recensione o di un'opinione? E se si tratta di un'opinione allora non è più una recensione?

    Non ho mai capito quando un parere della critica può risultare oggettivo. Il critico di una testata giornalistica può stroncare un film, allo stesso tempo la critica di un'altra testata può incensarlo. Ma esiste veramente un'opinione oggettiva su di un film? E che parametri deve rispettare per essere tale?
     
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  2. Lonz@
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    Non esisterà mai un'opinione oggettiva, il binomio stesso è un ossimoro.
     
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  3. mr.wolf
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    CITAZIONE (Lonz@ @ 30/3/2015, 18:09) 
    Non esisterà mai un'opinione oggettiva, il binomio stesso è un ossimoro.

    Quindi la critica da pareri soggettivi?
     
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  4. Lonz@
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    Assolutamente si, se no non ci sarebbero tante discordanze.. Magari su certi piani possono essere in accordo il più delle persone, però il parere è e resta soggettivo.
     
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    Francesca

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    Nemmeno io credo che esista una "critica oggettiva". Voglio dire, siamo influenzati da tutto, e ogni opinione - seppur competente - è il risultato anche di ciò che sappiamo, del nostro gusto personale, delle idee personali, politiche, etc. Ma anche della nostra predisposizione a un certo film, in un particolare momento. Ci sono film che li vedi una volta e ti danno ai nervi, mentre magari li riguardi a distanza di anni e ti sembrano capolavori. Succede

    Poi c'è anche critica e critica. Se uno legge le recensioni straniere, di testate tipo Indiewire, NY Times, Screendaily, The Guardian, Sight and Sound, trova non solo un'opinione, ma una analisi approfondita del film sulla base di codici stilistici, contesto, narrazione, temi, e via dicendo. Ti spiegano il film in un'ottica non partigiana, diciamo così. Cosa che tra i recensori italiani, spesso, manca.
    Anche se tutto rimane comunque un'opinione personale, almeno secondo me...

    Ricordiamo poi che alcuni giornalisti sputarono su cose come Un mercoledì da leoni, I cancelli del cielo, Il gattopardo (libro), West Side Story, Il gladiatore, e via dicendo.
    Ma è anche vero che la critica può uccidere le ambizioni di un film, e quindi chi fa il critico dovrebbe farlo in modo responsabile.
     
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  6. Wes_Djoke
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    Anch'io sono assolutamente d'accordo sul fatto che non possano esserci "opinioni oggettive", e infatti ultimamente ho sviluppato una forma quasi di rigetto nei confronti dei critici o di chi sostiene la propria opinione tirando fuori il fattore "oggettività", è insopportabile!
    Fino a poco tempo fa ero di tutt'altro avviso e infatti mi piaceva abbastanza leggere o ascoltare i pareri degli espertoni di cinema, o presunti tali (sempre DOPO aver visto i film, comunque). Adesso invece non lo faccio più e anzi mi fanno anche un po' di tristezza, preferisco di gran lunga uno scambio di opinioni SOGGETTIVE con un amico o qua sul forum :)
     
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    Palma d'oro

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    Volendo circoscrivere la critica obiettiva, io credo si possa fare limitatamente agli aspetti tecnici di un film, che in certi frangenti possono essere plausibilmente non soggettivi.
    Che ne so, effetti speciali (orridi o riusciti). Certo, è una forzatura, ma mi piace fare l'avvocato del diavolo.

    A prescindere da questo, sono convinto al 100% che non esista una critica obiettiva, perché come già analizzato da Francesca, ci sono troppi elementi in cui la componente umana interviene nella valutazione e, traendo spunto dalle sue parole, mi sovviene l'esempio de The divergent series: Insurgent.
    A me personalmente ha fatto venire i brividi questo film, ma nel senso più negativo del termine, mentre a Cinepatrick e Prince of Sayan non è affatto dispiaciuto.
    Questo per dire quanto un'opinione valga quanto un'altra e quanto possano essere distanti tra di loro, a volte diametricalmente opposte.
     
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    Francesca

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    Sì è vero. Chiaro che magari intervengono fattori più "oggettivi, nel senso che il valore di opere come La corazzata Potemkin o Metropolis, eccetera, è innegabile, proprio come un dato tecnico. Cioè fanno parte della storia del cinema e la qualità tecnica anche in termini di innovazione e sperimentazione è da tenere presente.

    Poi la critica di per sé è stata spesso miope nel riconoscere l'importanza di certi autori, film e attori... Penso anzi che molte volte il pubblico ci abbia visto meglio di certi critici!
     
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7 replies since 30/3/2015, 16:59   72 views
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